Valerio Piccioni ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali in casa azzurra. A seguire le sue principali parole.
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Piccioni: “Pronto il nuovo protocollo. Giocatori senza vaccino verso l’esclusione”
Valerio Piccioni ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a Radio Punto Nuovo su alcuni temi attuali in casa azzurra
Le parole di Piccioni
"La situazione protocollo è in evoluzione. Ieri e l'altro ieri si è fatto un lavoro preparatorio propedeutico alla conferenza Stato-Regioni che ci sarà oggi e sarà la sede istituzionale in cui questo protocollo, destinato a diventare una circolare del Ministero della Salute, sarà discusso e approvato. Poi ci sarà il vaglio del CTS e c'è da presupporre che dalla prossima settimana potranno diventare operative queste nuove norme. Il protocollo, che dal punto di vista giuridico-normativo è una circolare del Ministero della Salute, cercherà di limitare la disparità di interventi delle autorità sanitarie locali di fronte ai casi di positività nelle squadre di calcio, di basket e pallavolo. Lo farà cercando di trovare un paletto oggettivo che sembrerebbe raggiunto in tale direzione: qualora ci fosse in un gruppo squadra tra gli atleti il 35% di casi di positività si bloccherebbe l'attività dell'intero gruppo e non si potrebbero svolgere gli incontri per un periodo di tempo deciso dalla sanità locale. Per i casi singoli ci saranno delle norme su una quarantena soft, che consentiranno ai giocatori, ai contatti stretti, di continuare ad allenarsi e giocare le partite senza però uscire dal percorso casa-allenamenti, casa-stadio. Le rose che si prendono in considerazione sono quelle allargate, quindi non quelle a 25, ma 33-34. Ho fatto un approfondimento con la Lega Calcio, includono anche i Primavera aggregati in prima squadra. Il protocollo della Lega dice che purché ci siano 13 giocatori tra prima squadra e Primavera con un portiere si può scendere in campo. Per quanto riguarda il protocollo in divenire si prende dalla rosa allargata arrivando al 35% per bloccare l'attività di squadra. Ecco perché il confine è 11-12. Il Ministero della Salute spinge per un numero ancora inferiore. Il sottosegretario Costa ha detto 30-35%. Le ASL saranno vincolate a questa circolare del Ministero della Salute".
Ancora sul nuovo protocollo
"Ci possono essere dei casi estremi: se io ASL verifico che c'è stato un focolaio in una festa tra famiglie dei giocatori calcio e questa situazione ha un carattere di straordinarietà, le ASL un margine lo mantengono perché si può disporre la quarantena soft, non si deve disporre. Credo che a questo punto però dovremmo essere alla quadratura del cerchio. La situazione è diversa, il protocollo della Lega parte dal concetto che sottolinea l'assenza di date da recuperare e quindi bisogna giocare per forza. Questo protocollo invece dice di cercare di andare avanti ma le norme a tutela della salute sono sopra tutto. Poi si troverà un modo, spostare le partite della Nations League. Ovviamente sono ipotesi, anche perché non è credibile che tutte le italiane arrivino fino in fondo in tutte le coppe. Ora vedremo come sarà scritto il protocollo, se leggendolo ci verrà qualche dubbio in più o meno. Però sembra che la situazione sia più vicina. I calciatori non vaccinati possono giocare con i tamponi ma non possono prendere un treno, un aereo e dormire in hotel con i compagni. Si va avanti in una situazione per convincere tutti e i non convinti vivono una situazione di esclusione di fatto, per ragioni indirette. Si potrebbe ragionare anche con delle bolle di due settimane, sperando che - conclude Piccioni - si abbassi la curva epidemiologica nel frattempo".
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