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serie a

Empoli, Andreazzoli: “Veder giocare il Napoli è una goduria! Spalletti? Ricordi indelebili”

Verona Empoli

Le parole in conferenza del tecnico dei toscani

Giovanni Montuori

In conferenza, alla vigilia della sfida col Napoli, ha parlato l'allenatore dell'Empoli Aurelio Andreazzoli, soffermandosi anche su Luciano Spalletti e sul gioco della sua squadra.

Le parole di Andreazzoli in conferenza

andreazzoli

Le parole di Andreazzoli:

L'Empoli ha una certa identità. Anche domani contro una squadra come il Napoli la miglior difesa può essere l'attacco?

"Se fosse così semplice potremmo stare tranquilli, ma non è così facile creare difficoltà a una squadra come questa. Vederli giocare è una goduria, ma siamo al mondo anche noi e dovremo cercare di fare la nostra parte. Quando trovi squadre come questa non puoi esimerti dall'esprimere il massimo che hai".

Come sarà ritrovare Spalletti, di cui è stato collaboratore?

"Io pensavo di giocare contro Domenichini, visto che Spalletti è squalificato. A parte gli scherzi, è un incontro che faccio molto volentieri. Sarà un'occasione per rivedersi, visto che ci possiamo vedere poco. Ci siamo trovati casualmente qui a Empoli in un ristorante una sera, quando passi lunghi periodi con persone gradevoli anche se le occasioni ti portano lontano, rimane un ricordo indelebile".

Bajrami in una recente intervista ha detto che la forza dell'Empoli è il gruppo.

"Non avevo letto l'intervista di Bajrami, ma è senz'altro vero. Per dire, in allenamento c'è stato uno scontro tra due ragazzi e si sono subito tesi la mano sorridendo. Si verifica sempre dentro lo spogliatoio, si respira una situazione molto familiare, e insieme ad altre componenti questo è un elemento importante".

A proposito di Bajrami, lo riproporrà contro il Napoli?

"Domani vediamo, i ragazzi non conoscono ancora la formazione. Al momento ho difficoltà positive anche io, mi dispiace per chi rimane fuori. Una scelta la faremo in base anche alla successione di gare che abbiamo da qui al Natale".

Contro l'Udinese siete andati sotto, poi siete riusciti a recuperare con grande tranquillità. Da cosa deriva questa tranquillità?

"Quest'arma ce l'abbiamo, i ragazzi lo hanno dimostrato ampiamente. In passato abbiamo dominato anche noi nel gioco, alcuni pensieri accomuna la squadra e rende la cosa più logica e fruibile. Facendo un parallelo col teatro, se hai un copione chiarissimo ma gli interpreti intervengono fuori tempo, anche la miglior scrittura va a farsi benedire. I nostri lavorano tanto e hanno mediamente dei buoni motori che cerchiamo di tenere a regime. In questo modo puoi sfruttare tutto quello che hai".