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Caso Maignan, un turno a porte chiuse per l’Udinese: la risposta del club friulano

Caso Maignan, un turno a porte chiuse per l’Udinese: la risposta del club friulano - immagine 1
La "protesta" del presidente Soldati e soci
Alex Iozzi

Era inevitabile, ma soltanto adesso è arrivata la nota ufficiale del club: l'Udinese Calcio ha presentato ricorso riguardo la sanzione emanata dal Giudice Sportivo in seguito agli indegni eventi verificatisi in occasione della gara di Serie A con il Milan. Si fa riferimento ai cori razzisti del popolo friulano rivolti al portiere rossonero Mike Maignan. La decisione presa della FIGC- acronimo di Federazione Italiana Giuoco Calcio - è stata del minimo sindacale: una giornata di campionato a porte chiuse. La partita costretta a subire tale "deficit di pubblico" sarà Udinese-Monza, in programma sabato 3 gennaio alle ore 15:00.

Cori razzisti contro Maignan: l'Udinese avanza il ricorso

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Di seguito il comunicato della società friulana:

"Udinese Calcio, dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti in giornata, ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan. La società, confermando la sua intransigenza nel punire i singoli responsabili degli insulti razzisti già banditi dal Bluenergy Stadium per sempre, ha ritenuto di fare appello a tutela della sua reputazione di club storicamente multietnico e dei suoi tifosi che non meritano di pagare un prezzo così elevato a causa di condotte individuali già punite severamente.


Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno, Dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare il nostro club e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi. Udinese Calcio, da anni, crede nel tifo sano tanto che il Bluenergy Stadium è stato concepito senza barriere anche grazie alla correttezza dei nostri tifosi. Inoltre, come club, abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”.

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