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Allegri: “La Juve gioca per vincere i campionati, non le partite. E sullo Scudetto…”

Massimiliano Allegri (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC via Getty Images)

La Juventus non propone gioco da più di quattro partite ufficiali. Massimiliano Allegri, però, non sembra voler cambiare il suo modus operandi (che comunque funziona contro il 90% dei club in A): ma domani c'è il Milan...

Mattia Fele

Weekend interessante quello della 4a giornata di Serie A: oltre ad Udinese-Napoli, Verona-Roma ed Inter-Bologna domani ci sarà Juventus-Milan, sfida interessante per valutare i progressi dei bianconeri. In Champions Allegri è riuscito a sconfiggere per 3-0 gli svedesi del Malmoe, ma ciò che realmente darebbe una chiave differente al percorso bianconero sarebbe riuscire a trovare una proposta di gioco differente, più fluida. Importante in questo senso sarebbe giocarsela a viso aperto contro la squadra - il Milan, appunto - che è stata in grado di battersi alla pari a Liverpool. 

 

Allegri: "Juventus-Milan? Conta più per loro..."

 

 

Massimiliano Allegri (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC via Getty Images)

Questo un estratto della conferenza stampa di Massimiliano Allegri, alla vigilia del match tra Juventus e Milan:

Sulla gara di domani

“È sempre Juve-Milan che è una delle più importanti se non la più importante del campionato. Dobbiamo fare una bella prestazione perché abbiamo un solo punto in classifica. Loro giocano insieme da anni e hanno acquisito certezze importanti, noi stiamo crescendo e quindi ci fa ben sperare la partita di domani che credo sia più importante per loro che per noi”.

Sulla preparazione e sulla carica

“Abbiamo iniziato il 14 luglio senza giocatori, il 3 agosto con i nazionali post Europeo, abbiamo giocato subito, poi i risultati non sono stati direttamente proporzionali alle prestazioni. Potevamo avere punti in più ma così non è stato. Non è che sono carico: quando dirigo un allenamento è sempre così. Dobbiamo crescere tutti insieme. Un'altra cosa che devo capire meglio è chi, quando viene in panchina, entra e rende o rende meno. Più avanti si va, più è facile per me perché conosco i giocatori. Domani bisogna fare una bella partita tecnica, sapendo che loro sono in grande fiducia. E il Milan dopo sette anni dalla Champions, dimostra che hanno personalità. Ci vuole pazienza”.

Sull'importanza della gara e su Ibra

Ibra ho avuto la fortuna di allenarlo ed è un giocatore ancora molto importante. È più importante per loro che per noi, noi il primo bilancio lo faremo alla sosta di novembre dopo che sono state giocate un po’ di partite e credo che saremo in una posizione diversa a quel punto”.

Sullo Scudetto

“Secondo me non c’è una squadra che può schiacciare il campionato. Fai presto sia a perderli che a recuperarli. Noi dobbiamo continuare a lavorare cercando di recuperare il terreno che abbiamo perso all’inizio, vediamo domani sera cosa siamo in grado di fare. Sicuramente faremo una bella partita, poi il risultato vedremo. Ora dopo Malmo non è che siamo diventati fenomeni come prima non eravamo scarsi, ci vuole equilibrio e desiderio di arrivare a essere i migliori”.

 

Sull'aspetto mentale della squadra

“Devo fare l'allenatore perché la squadra va messa giù in campo. Bisogna martellare sull'aspetto psicologico: per ottenere le cose non bisogna farle da 6, ma da 8 o da 9 e a volte non basta. La Juve deve giocare per vincere i campionati, non le partite. Le partite le vincono tutti ma i campionati solo uno, non si tratta di due partite dove può succedere di tutto. La continuità alla fine verrà fuori e vincerà la squadra che è stata migliore".

Sulla nuova Juventus

“Ho trovato una Juventus con giocatori diversi. Quello che dobbiamo fare è non paragonare la Juve di ora a quella che era. Questa ha una sua identità con caratteristiche differenti, bisogna migliorare tante cose per arrivare a essere una squadra. È solo una Juve diversa”.