Calcio Napoli 1926
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rassegna

Il metronomo Lobotka è il direttore d’orchestra d’un centrocampo perfetto

rinnovo lobotka
Voti altissimi dal CorSport per il reparto di mezzo

Emanuela Castelli

Stanislav Lobotka...e chi l'avrebbe mai detto? Venuto a Napoli e subito scomparso dai radar. Il sovrappeso, le critiche, le panchine. Poi, un'estate di restyling fisico totale, quel tanto che sorprese tutti...e non avevamo visto nulla! La sua forma perfetta suggerivano immediatamente che qualcosa fosse cambiato, anche e soprattutto nella testa del calciatore. E così fu. E' lui il re del gioco azzurro, il suo metronomo, colui che detta tempi e ritmi, che suggerisce calcio.

Lobotka, re del centrocampo azzurro

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il calcio cerebrale di un Napoli d’avanspettacolo appartiene, nella scenografia, all’intelligenza di Stanislav Lobotka ( 9,5 ), un regista quasi fuori dal tempo, dentro copioni a cui offre il ritmo, le pause, i toni didascalici o persino epici. Lobotka è il capolavoro di Spalletti, capace di restaurare l’anima stessa d’un calciatore abbandonato ai margini del Napoli, che con la sontuosa raffinatezza di Anguissa ( 8,5 ) e l’indefinita leggiadria - persino nell’incompiutezza - di Zielinski ( 7,5 ) declama il football verticale, da spargere con il palleggio e nello spazio frontale, con un equilibrio tattico che offre densità e pure il lavoro sporco. Ma nel mezzo, alle spalle di un terzetto che ha gerarchicamente le stimmate dei titolari, s’è fatto largo Elmas ( 7,5 ), il «gioiellino» ormai non più grezzo ma rilucente, e poi ha concesso ossigeno Ndombele ( 6,5 ), con il suo carico d’esperienza e una fisicità rigenerante a partita in corso; mentre Gaetano ( sv ) e Zerbin ( sv ) studiano, crescono e imparano, accompagnandosi a Demme ( sv ), adagiato da Lobotka in una sala d’attesa".