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Coronavirus, Castellacci: “Serviranno settimane per superarlo, l’ho già vissuto in Cina”

Castellacci (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Enrico Castellacci, ex medico della nazionale italiana e consulente di quella cinese, ha parlato ai microfoni di Tmw del coronavirus. Di seguito le sue dichiarazioni. Coronavirus, Castellacci: “Serviranno settimane per superarlo, l’ho...

Mattia Di Gennaro

Enrico Castellacci, ex medico della nazionale italiana e consulente di quella cinese, ha parlato ai microfoni di Tmw del coronavirus. Di seguito le sue dichiarazioni.

Coronavirus, Castellacci: "Serviranno settimane per superarlo, l'ho già vissuto in Cina"

Castellacci (Photo by Claudio Villa/Getty Images)

Sul coronavirus:"Ho già vissuto questa esperienza in Cina, mai mi sarei aspettato di riviverla qui. Eravamo in ritiro a Dubai a gennaio, poi loro sono tornati in patria ed è scoppiato il caso, io ovviamente sono rimasto bloccato e non potevo più raggiungerli. Mi raccontavano tutto, era devastante. Per questo non ho mai sottovalutato il virus".

Sulle sue condizioni:"Bene, sono rientrato in Italia, ero a Dubai. Anche se con un viaggio micidiale c'era questo aereo per Roma, meno male. Però quando sono uscito dalla stazione, in Italia, nessuno aveva la mascherina".

Sugli italiani faciloni: "Anche qui non c'è alcun dubbio, non credo sia una novità. Quindici giorni fa ne parlavamo in maniera ludica, nello sport, io dissi che sarebbero stati da bloccare tutti i campionati. Sembrava una cosa folle. Una pandemia di questo genere si combatte se si riesce a rallentare il virus. Siamo stati faciloni, specialmente i giovani che rinunciano con rammarico alla movida, all'aperitivo, addirittura ai rave party. C'è stata superficialità, trattandola come un'influenza che non è. Le direttive poi non sono state drammatiche da subito per non interagire a livello psicologico con utenza e cittadino, poi però c'è la psicosi che prende piede quando si vedono assalti ai supermercati con derrate alimentari che ci saranno anche in futuro. Viene l'angoscia, passiamo da un estremo all'altro".

Sul fatto di dover rimanere a casa:"Questo è un virus che contagia con una facilità estrema. Meno rapporti sociali, meno ha la possibilità di viaggiare. Questo è il concetto, non ci sono valutazioni diverse. Non lo diciamo solo noi, ma i virologi, l'OMS. Si combatte solo così, è molto contagioso. Poi l'età è una discriminante, quella più alta viene presa facilmente, ma abbiamo tanti casi sui 40-50 anni, anche meno. La pericolosità non va sottovalutata, il virus può essere rognoso a ogni età. Insomma, stiamo a casa, diamoci una mano".