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Quando allo stadio della Liberazione con l’Atalanta cadde ‘O Banco ‘e Napule

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 
Jeppson arrivava dall'Atalanta e all'odierno Collana esordì in maglia azzurra proprio contro la sua ex squadra il 14 settembre 1952

Sabato Santo alle 12.30 Napoli e Atalanta apriranno la trentesima giornata del campionato di Serie A. Gli azzurri di Calzona sono settimi in classifica ma ancora in corsa per un posto in Champions, visto che al 96% anche la quinta piazza sarà valida per un posto nella massima competizione continentale per club e distante soltanto sei punti, mentre gli orobici sono sesti, lì a portata di mano, a due punti ma con una partita da recuperare. Nel 1952 le due squadre si resero protagoniste dell'operazione di mercato più costosa della storia, per l'epoca: lo svedese Hasse Jeppson passò dall'Atalanta al Napoli per l'incredibile cifra di 105 milioni di lire. E per uno scherzo del destino il prezioso scandinavo debuttò in maglia azzurra proprio contro gli orobici il 14 settembre 1952, nella prima giornata del campionato di Serie A 1952/53.

Amarcord Napoli-Atalanta 1952, quando al Collana cadde "'O Banco 'e Napule"

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Il Napoli del 1952 era di proprietà del facoltoso Achille Lauro, noto armatore e sindaco della città partenopea da appena due mesi. Per la sua campagna elettorale promise l'acquisto di uno dei calciatori più forti dell'epoca, Hasse Jeppson. Lo svedese arrivava dall'Atalanta e allo stadio della Liberazione (l'odierno Collana) esordì in maglia azzurra proprio contro la sua ex squadra, per ironia della sorte. I suoi ex compagni non gli riservarono un trattamento di favore, anzi. Botte sugli stinchi, gomitate, sgambetti. Quando cadde per terra uno spettatore si alzò in piedi e gridò: "Maronna, è caduto ‘o Banco ‘e Napule". Già, perché considerando la somma sborsata per il suo ingaggio, Jeppson era chiamato Il Banco di Napoli: valeva più di un istituto di credito. Per la cronaca il match si concluse sul risultato di 2-0 per gli azzurri grazie alle reti di Amadei al 54° e Vitali al 90°. La prima stagione andò abbastanza bene per Jeppson. Gli azzurri si classificarono al quarto posto dietro gli squadroni del nord, mentre lo svedese collezionò 33 presenze e mise a segno 14 gol. Nel campionato successivo, 1953/54, però, il presidente del Napoli fece sogni di grandezza. Desiderava mettere in difficoltà l’egemonia delle squadre del Nord. Alla terza giornata di campionato, il 27 settembre 1953, Jeppson si ritrovò per la seconda volta di fronte la sua ex squadra allo stadio della Liberazione. Da Bergamo giunsero messaggi poco amichevoli per lo svedese, che rispose con una prestazione magistrale: mise a segno una quaterna contro i malcapitati orobici nel 6-3 finale per gli azzurri. Le due squadre risposero colpo su colpo fino al 3-3 con due gol di Jeppson, ma dal 62° al termine del match fu un monologo azzurro con altre due reti dello svedese che fissarono il punteggio su un pirotecnico 6-3. Completarono il tabellino una doppietta dell'azzurro Vitali e una tripletta dell'orobico Bassetto. Quel giorno, si narra che il Comandante Lauro abbia promesso centinaia di posti di lavoro al Comune dopo quella vittoria, facendo felici tante famiglie. Pazienza, dunque, se il Napoli terminò il campionato al quinto posto, dietro anche alla Fiorentina, scendendo di una posizione rispetto al campionato precedente.

A cura di Domenico D'Ausilio

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