La sfida sul campo ha visto gli azzurri tornare alla vittoria, ma ciò che è successo al di fuori del rettangolo di gioco ha lasciato il segno
Il Napoli è tornato a vincere ripartendo contro il Verona. Una buona gara degli uomini di Garcia sporcata da quello che è successo fuori dal rettangolo di gioco. Scontri tra i tifosi partenopei e veronesi, polizia con tenute antisommossa, dopo gli scontri in mattinata, poi l'aggressione dei tifosi gialloblù alla tribuna stampa. L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha ricostruito una giornata difficile di odio e violenza. A seguire un estratto dell'articolo.
Verona-Napoli, scontri tra i tifosi e non solo: aggredito un membro dello staff di Garcia
—
"Prima della partita, ma anche durante e dopo: perché Verona-Napoli non fosse esclusivamente una partita di calcio. Perché si sentissero le sirene della polizia, in assetto anti-sommossa. Perché ci fossero i lacrimogeni e dunque i suoi effetti. Perché va spesso - verrebbe da sottolineare sempre - così, in un clima avvelenato, carico d’odio (e non è un modo di dire), con cori sgradevoli e una caccia al nemico in scene sgradevoli. E se in Questura, a Verona, quando le ombre di una giornata terribile sono calate, hanno contato 600 tifosi identificati, è chiaro che di un sabato del genere se ne sarebbe fatto volentieri a meno. È cominciato presto, si direbbe subito, al mattino, il weekend tormentato. Stazione presidiata dalla forze dell’ordine, piccoli assembramenti, echi di scontri che poi al Bentegodi si sono avvertiti ancora a distanza ravvicinata (sugli spalti) e intorno al Bentegodi, dopo ch’era finita la sfida, con il lancio di bombe carta, un tentativo (fallito) di scazzottata tra napoletani e veronesi, e con 36 Daspo, il divieto d’accedere alle manifestazioni sportive.