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Ugolini: “Ancelotti sta valutando il 4-3-3 per il Napoli. Non è una richiesta dei calciatori”

Ugolini

Massimo Ugolini, giornalista di Sky Sport, ha parlato delle modifiche che Carlo Ancelotti vuole applicare al suo Napoli

Salvatore Amoroso

Massimo Ugolini, giornalista di Sky Sport, è intervenuto ai microfoni di Radio Goal, trasmissione in onda su Kiss Kiss Napoli e ha parlato delle scelte future di Carlo Ancelotti.

UGOLINI: "NAPOLI, ANCELOTTI CAMBIA LE CARTE IN TAVOLA"

"C'è l'idea del 4-3-3 da una settimana per Ancelotti, una scelta che sta maturando, poi deciderà ovviamente lui. Bisogna cambiare indirizzo, metodo, bisogna dare una scossa e potrebbe arrivare con un modulo più congeniale per le caratteristiche dei giocatori. Ma non sono stati i calciatori a chiederglielo. Loro con l'allenatore parlano in continuazione, ci sono spesso momenti di confronto". 

 (Photo by Getty Images)

NAPOLI, AL VIA IL 4-3-3

Le quattro giornate del Napoli, sì, cenni storici e non soltanto quelli: dal passato, a quanto pare, Ancelotti potrebbe rispolverare anche una vecchia soluzione tattica, riveduta e ovviamente corretta alla sua maniera: il 4-3-3. Il Corriere dello Sport ha analizzato questa eventualità.

Per il momento, comunque, è un progetto: sono idee e valutazioni teoriche, considerando che senza i dodici giocatori impegnati con le Nazionali e i quattro infortunati eccellenti da recuperare non è andata in scena alcuna prova. In un solo concetto? L’eventuale passaggio al modulo esibito finora una sola volta, con il Toro di Mazzarri, sarà studiato con applicazioni pratiche dalla prossima settimana. Ma la curiosità è già schizzata in orbita.

Il 4-3-3 visto con il Toro prima della sosta precedente potrebbe essere una variante molto possibile: gente come Insigne, Mertens, Milik, Callejon e anche Lozano, finora impiegato prevalentemente in appoggio alla punta nel 4-4-2 ma per natura ed estrazione avvezzo al ruolo di esterno, andrebbero a nozze. Fermo restando il problema del centrocampo, e dunque l’assenza di un regista puro, di ruolo, come per intenderci era Jorginho. Bisognerebbe adattare qualcuno, uno tra Fabian, Zielinski o Allan, fermo restando che all’epoca, con il Torino, fu proprio il brasiliano a recitare da centrale. Più schermo che direttore d’orchestra, ovviamente, considerandone le caratteristiche.