La fenomenologia del tiraggiro si trasforma nel capolavoro del tiro a Ciro il 3 aprile del 2021 - 939 giorni fa - quando Dries Mertens si concede un colpo alla sua maniera, scavalca il muro umano, quello del Crotone, che gli sta di fronte e la colloca all’incrocio dei pali. Prima di Raspadori, il niente, perché in serie A è stato impossibile per chiunque - specialisti ed occasionali - arrivare alla magia che ha avuto il potere di risistemare una partita teoricamente perduta e di offrire d’un centravanti un’idea più ampia, quasi totale: Raspadori sa fare tutto quello che serve per sentirsi un vero 9, attacca la profondità e la crea, scappa dai centrali e lega il gioco, sente la porta (come a Berlino, girata al volo di sinistro), la vede, l’afferra con quella padronanza tecnica che appena nell’estate del 2022 il Napoli ha valutato trentacinque (35) milioni di euro, in quella rivoluzione silenziosa che ha consegnato lo scudetto, un quarto di finale di Champions, una stagione indimenticabile per chiunque, attraversata assieme a Osimhen e a Simeone ma senza farsi ombra l’uno con l’altro".
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