Il suo canovaccio è stato il 3-4-2-1, rispolverando e rigenerando elementi finiti in naftalina, arrugginiti o dimenticati. L'allenatore ha puntato molto sugli inserimenti delle mezzali (non a caso Candreva è il secondo miglior realizzatore della squadra con sette reti e 5 assist). Le cosiddette transizioni, tanto per intenderci. Nella sua idea di calcio esistono i giocatori «attivi e proattivi». Il primo è quello che si adopera ed è dinamico in campo; il proattivo è quello che è inserito pienamente in un contesto squadra e quindi calibra i propri movimenti in base ai movimenti degli avversari. Sousa non è un integralista, ma è anche vero che il 4-3-3 che vorrebbe De Laurentiis non è certo il suo marchio di fabbrica. C'è da dire che sopratutto quest'anno - a partita in corso - il tecnico lusitano ha spesso cambiato modulo, passando alla difesa a «4» e addirittura varando una squadra anche spudoratamente a trazione anteriore".
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