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Ottavio Bianchi: “Spalletti maestro vero, a Napoli sei seduto sopra un vulcano”

Bianchi napoli
"Mentre in città era partito il carnevale di Rio, il tecnico aveva l'aria sempre più scura e la voce sempre più sottile"

A La Stampa, l'allenatore dello scudetto, Ottavio Bianchi, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha ripercorso i momenti salienti della fantastica esperienza napoletana e ha parlato della stagione degli azzurri, prossimi a vincere matematicamente il terzo tricolore della loro storia.

Bianchi: "Panchina del Napoli è un vulcano"

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Ecco quanto, delle dichiarazioni di Ottavio Bianchi rilasciate al noto quotidiano nazionale, evidenziato dalla nostra redazione: "È stato bravissimo Spalletti così come la società, lo staff, la squadra, l’ambiente che tutti insieme hanno creato. Fai caso a come escono senza una smorfia i giocatori sostituiti: e all’entusiasmo con cui entrano gli altri, anche a 5 minuti dalla fine. Ma prima ancora bada a come il collettivo esalta il singolo, e il singolo è sempre al servizio del collettivo. È il traguardo più alto che ti insegnano al corso allenatori di Coverciano: quest’anno il Napoli ne ha fatto uno spot (...) Quando la squadra è andata in fuga è incominciato il Carnevale di Rio: e lui in panchina aveva l’aria sempre più scura e in sala stampa un fil di voce sempre più sottile. Se non vuoi correre il rischio di saltare per aria, devi sapere che alla guida del Napoli sei seduto sopra un vulcano". E poi un malinconico ricordo di Diego Armando Maradona: "Lo nomini e mi viene la pelle d’oca. L’allenamento, prima ancora della partita: l’attimo fuggente per godere in anteprima di tutti i suoi virtuosismi. E lui in quei momenti era il bambino più felice del mondo. L’ho amato molto, arrivando a farmi odiare per provare a salvarlo nel momento più difficile. Non dimenticherò mai il suo sguardo spavaldo e insieme rassegnato quando mi rispose: ma io voglio vivere solo col piede sempre sull’acceleratore".