Zittire Anfield e incedere a petto in fuori, senza esultare, con tanta rabbia dentro. È una notte particolare quella di Dries Mertens, che magari sperava di diventare capitano (per anzianità la fascia gli sarebbe toccata). Segnare un gol così bello per scatto, controllo e tiro perfetto con un angolo piccolissimo e un certo Alisson davanti, è roba per pochi eletti. Conoscendo “Ciro” in altri momenti avrebbe tirato fuori qualcuna delle sue esuberanti esultanze, stavolta no. L’amarezza è tanta, è stato messo in dubbio il suo impegno, il suo attaccamento alla squadra. Ma lui è un leader e lo si capisce nel modo in cui tutta la squadra, compreso i panchinari, lo abbraccia al gol, teste e braccia basse, un rito di gruppo più che una esultanza.
rassegna
Mertens non esulata dopo il gol
Zittire Anfield e incedere a petto in fuori, senza esultare, con tanta rabbia dentro. È una notte particolare quella di Dries Mertens, che magari sperava di diventare capitano (per anzianità la fascia gli sarebbe toccata). Segnare un gol così...
Gazzetta
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