Mazzarri: “Sono più carico di prima, il mio telefono squilla ogni minuto ma…”

Walter Mazzarri ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Corriere della Sera. L'ex allenatore del Napoli ha toccato molti temi, parlando anche del suo futuro. Di seguito l'intervista.

Mazzarri a tutto campo

Le parole del tecnico toscano:

Sulla sua carriera

"Basta andare a scorrere gli almanacchi: Reggina salvezza storica, Livorno ritorno in A dopo 55 anni, Sampdoria rinata, Napoli preso al sest’ultimo posto e portato in Champions. Quinto con l’Inter in un momento storico difficile per il club e a Torino il record dei 63 punti. Le sembra poco? Poi, certo, c’è chi dice: ma cosa ha vinto? Molte volte in questo ambiente, sbagliando, si parla di vincenti e non vincenti. Il lavoro dell’allenatore va valutato in base alle forze che ha. Chi consegue risultati superiori alle aspettative vince uguale".

Sul ritorno degli allenatori toscani e sulla sua situazione attuale

"Sono carico come e più di prima. Il ritorno di tanti allenatori toscani? Non è mica una questione geografica… I tre colleghi (Allegri, Sarri, Spalletti, ndr) sono bravi, meritavano di rientrare. Mi fa molto piacere. Quanto a me, finora è stata una scelta. Ho rifiutato diverse proposte perché dopo 20 anni di carriera posso anche permettermi di selezionare soltanto progetti che realmente mi convincono. Diciamo pure che, complice il Covid, ho deciso fermarmi, riflettere. E nel frattempo studiare il calcio che si evolve".

Sul suo futuro e sulle attività parallele

"Chi crede nel mio lavoro deve confrontarsi con le mie idee. Se conosce un po’ di quello che ho fatto, sa che posso essere un valore aggiunto. Oggi il mio telefono squilla ogni minuto".

"Contemporaneamente faccio il manager. Ho messo su ville di lusso che affitto ad un target alto. Ho voluto misurarmi con l’economia, sfruttando gli insegnamenti di imprenditori importanti che ho avuto come presidenti: Cairo e De Laurentiis, in particolare. Ho già ospitato vip, personaggi dello spettacolo. Tutti entusiasti".

Il rimpianto

"Con il senno di poi, di essere arrivato all’Inter nel posto giusto ma nel momento sbagliato".