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Insigne-Ancelotti, che attrito! Il capitano era ai margini della rosa

NAPLES, ITALY - JANUARY 18: Lorenzo Insigne of SSC Napoli stands disappointed during the Serie A match between SSC Napoli and  ACF Fiorentina at Stadio San Paolo on January 18, 2020 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Lorenzo Insigne è rinato, ma non è stato sempre tutto rose e fiori. Infatti con Carlo Ancelotti c’erano parecchie ruggini che avevano portato il capitano del Napoli fino all’esasperazione. Di seguito il commento de Il Mattino....

Alessandro Silvano Davidde

Lorenzo Insigne è rinato, ma non è stato sempre tutto rose e fiori. Infatti con Carlo Ancelotti c'erano parecchie ruggini che avevano portato il capitano del Napoli fino all'esasperazione. Di seguito il commento de Il Mattino.

Ruggini Insigne-Ancelotti: il capitano era ai margini

Quelli del pre-Gattuso sono stati mesi difficili per il capitano del Napoli, finito addirittura ai margini del progetto tecnico di Ancelotti in occasione della trasferta di Champions a Genk. Una sorta di punto di non ritorno, ma allo stesso tempo la punta di un iceberg dalle radici ben più profonde e imponenti.

Tra Lorenzo e Carletto non è mai scoccata la scintilla. Non si sono mai presi, un po' per ragioni tecniche (Ancelotti non ha mai voluto proporre il 4-3-3 più adeguato a Lorenzo) ma anche caratteriali. In assenza di feeling le stoccate non sono mai mancate. In estate Insigne aveva pubblicamente esternato il proprio desiderio di giocare in un'altra posizione, ma alla prima occasione utile Ancelotti lo aveva riproposto da seconda punta.

Poi la doppia esclusione consecutiva con Brescia in campionato (solo panchina) e Genk in Champions (addirittura in tribuna). Sembrava solo un caso, tanto più che alla seguente trasferta europea, quella di Salisburgo, aveva fatto il giro del web la corsa di Lorenzo per abbracciare l'allenatore dopo il gol decisivo sul campo degli austriaci. Anche quella volta, però, Insigne era partito dalla panchina. Insomma, una serie di indizi che alla lunga hanno fatto emergere un rapporto difficile tra l'allenatore e il giocatore simbolo della squadra.