Il progetto Napoli non si concluderà con la vittoria del tricolore. Niente affatto, De Laurentiis ha voglia di aprire un ciclo: sta ottenendo la consacrazione dopo "18 anni di sacrifici", come detto da lui stesso durante il premio Bearzot consegnato a Spalletti. Un lavoro duro, certosino, soprattutto coraggioso: perché in grado di andare contro gli umori della piazza per rifondare, al momento giusto, con talenti poco conosciuti o addirittura sconosciuti ma subito pronti...e pieni di fame.
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Il Napoli del futuro tra salary cap, ricerca di campioni e voglia di continuità
Napoli 3.0: il progetto di De Laurentiis
—Ne parla oggi ilMattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Un anno fa, di questi tempi, il ds Giuntoli aveva ingaggiato Kvara e Olivera. Ora è tutto differente: c'era l'esigenza di mandare dei segnali a un gruppo dove non tutti avevano compreso che ci sarebbe stata una rivoluzione in estate. Ora c'è un altro scenario, in questa squadra non c'è nessuno da mandare via. Anzi. Ed è questo il motivo che, a parte i numerosi sondaggi, non ci sono vere e proprie mosse di mercato, acquisti in dirittura d'arrivo. E anche sul tema dei rinnovi: c'è tempo. Kvara, per dirla tutta, deve attendere giugno: firmerà l'aumento dello stipendio ma a 2,5 milioni di euro. Perché il salary cap di De Laurentiis è intoccabile: 75 milioni di monte ingaggi, con il tetto massimo, per l'appunto, di 2,5 milioni netti a calciatore. Non ci saranno eccezioni, anche se c'è la tentazione di fare l'impossibile per trattenere Osimhen. Ma gli equilibri di uno spogliatoio e la solidità economica della società sono più importanti di avere stelle o stelline".
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