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Ferlaino: “Maradona era un genio e i geni non vivono da uomini comuni. Non era un calciatore, era una città”

Ferlaino: “Maradona era un genio e i geni non vivono da uomini comuni. Non era un calciatore, era una città”

Corrado Ferlaino è stato il presidente di Diego Maradona, l’uomo che insieme a Antonio Juliano, l’allora direttore generale del club, e a Dino Celentano, uno dei dirigenti di quel Napoli, è riuscito nell’impresa di assicurare alla città...

Domenico D'Ausilio

Corrado Ferlaino è stato il presidente di Diego Maradona, l’uomo che insieme a Antonio Juliano, l’allora direttore generale del club, e a Dino Celentano, uno dei dirigenti di quel Napoli, è riuscito nell’impresa di assicurare alla città il più grande talento di tutti i tempi. Un’operazione costata 13 miliardi delle vecchie lire, che coinvolse l’alta finanza cittadina, ma che si dimostrò negli anni, poi, l’investimento più riuscito della storia della società. L'ex presidente azzurro ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport ripercorrendo gli splendidi anni di Maradona a Napoli.

Ferlaino racconta Maradona

Ferlaino, Diego non c’è più. "Sono distrutto, sconvolto dal dolore non avrei mai voluto apprendere una notizia del genere, mi dispiace molto".

Che cosa è stato Maradona per Napoli? La storia dei suoi sette anni napoletani non è stata fatta soltanto di calcio giocato. "Ha dato molto al Napoli e alla città, anche a me da un certo punto di vista. Non ho parole, non saprei cosa dire. Sono andato a trovarlo in Argentina quando stava male, è stato male parecchie volte ma ha sempre superato le crisi. No, non me l’aspettavo proprio, ero convinto che anche questa volta ne sarebbe venuto fuori. Dai giornali avevo appreso che stava meglio, che era tornato a casa…".

Con lui va via una parte importante della storia del club, ha regalato emozioni irripetibili. Condivide? "Noi napoletani lo piangiamo, adesso. E’ stato un simbolo per la città e per il club e non ha mai smesso di esserlo, anche quando la sua parabola calcistica è andata via via calando. Maradona è stato un fuoriclasse, un genio, e ai geni non si può chiedere anche di essere uomini comuni. Maradona non era un uomo comune, perché non era un giocatore comune. Aveva grandi responsabilità e forse non è riuscito a portarle avanti, le ha subite. A Napoli ha dato due scudetti. Io non so se il Napoli vincerà ancora scudetti, ma per ora gli unici due vinti li ha conquistati negli anni di Maradona".

Lo dice con orgoglio…"I tifosi napoletani hanno sempre sperato di vincere uno scudetto. E ci sono riusciti per merito di Maradona e dei suoi compagni. Un grande campione non fa risultato solo perché sa giocare a pallone ma anche perché motiva tutta la squadra. Lui è stato quel Napoli, il Napoli degli Anni 80".

Che bagarre per averlo, ricorda?"Non me la sento di parlare di queste cose, adesso. Posso parlare solo del dolore che io e tutti i napoletani stiamo provando in questo momento. Per noi non era solo un giocatore di calcio, ha rappresentato lo spirito di Napoli. Non voglio parlare di altro che di questo. E’ stato lo spirito di Napoli per anni".