Il tempo aggiusta tutto? Il tempo produce crepe, apre varchi, fracassa ogni cosa. Non lo sapete che niente resterà? I primi spifferi sono ancora benevoli: c’era una clausola, la voglia di un sabbatico, una curva lungo il cammino percorso insieme. Poi arrivano le rivelazioni a puntate: m’hai preso i Rolex, m’hai fregato gli highlights, inseguivi soldi, inseguivi gonne, lui non voleva più te e tu volevi un caffè. È stata una bella favola o un film horror? Sono fatti vostri, ma decidetelo e attenetevi alla scelta.
La verità è una pretesa giornalistica, vanno benissimo le pietose bugie (tanto, come disse D’Alema, quando si voleva sapere da Berlusconi di Noemi: «Vabbè, più o meno s’è capito»). Però poi rimanete fermi lì, anche se la realtà successiva dovesse contraddire ogni affermazione precedente. Tanto è quel che ci saremmo aspettati. Ed è comunque più elegante dello stillicidio postumo. Avete il diritto di cadere in qualsiasi comunissimo luogo: richiamare l’amore di gioventù, provarci con la sorella gemella, andare a predicare nel deserto. È comprensibile: più avete ottenuto insieme e più risulta difficile ammettere che non vi reggete più e non ci riuscivate da tempo.
Però, che mediatica svolta una conferenza stampa in cui annunciare una volta (unica) per tutte che voi due avete chiuso, avete già fatto un miracolo a sopportarvi, ad aver vinto in Italia o in Europa nonostante tutto, ma ora basta. Fine delle trasmissioni. Forse il problema è quello: lo spettacolo deve invece continuare e volete prendervi parte, quindi dovete dirci ancora qualcosa. In attesa del giorno in cui vi chiederanno di perdonarvi, allestiranno una prima serata e quello rialzerà il cartello: “Speravo de morì prima".
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