Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

rassegna

Repubblica è sicura: “Il divorzio tra De Laurentiis e Spalletti merita una serie tv”

scudetto napoli
L'addio tra i tecnico campione d'Italia e il presidente ogni volta assume nuove sfaccettature tanto da spingere La Repubblica ad una provocazione visti i tempi di documentari e prodotti televisivi incentrati sulle separazioni
Sara Ghezzi

La storia d'amore tra Spalletti e Napoli è stata intensa, come dimostra il tatuaggio del tecnico e la cittadinanza onoraria ricevuta giovedì. Ma come tutte le più belle favole è finita troppo presto, senza darsi la possibilità di sognare ancora. Colpa di un rapporto tumultuoso con De Laurentiis e di tante verità non dette, da un lato e dall'altro. In questi giorni i due si sono visti spesso per ricevere alcuni premi, ma la sensazione è che tutto ciò che si è visto è stato solo di facciata. Ed è proprio su questo che ha giocato lanciando una provocazione, Gabriele Romagnoli nel suo editoriale per La Repubblica. A seguire un estratto dell'articolo.

Repubblica è sicura: "Il divorzio tra De Laurentiis e Spalletti merita una serie tv"

—  

"“Unico”: finirà che Luciano Spalletti rivelerà in un documentario per qualche piattaforma la sua versione sul divorzio da Aurelio De Laurentiis. Risulta evidente che mettersi insieme è una passeggiata, ma dirsi addio è complicato. Non si è ancora trovato il modo di farlo come si deve. Francesco Totti-Ilary Blasi, Roberto Mancini-Gabriele Gravina e, appunto, Spalletti-De Laurentiis: tre storie e un solo (unico) copione. Praticamente un format. All’inizio c’è la negazione (è la stampa, che bruttezza: invenzioni, maldicenze). Poi subentra la reazione di circostanza, che balla sul filo tra l’ipocrisia e l’educazione. Si negano il contrasto, l’insanabile frattura, il reciproco disamore in marcia verso il disprezzo. Per rispetto dei figli, dei tifosi o della patria. Una parte di cuore resterà sempre lì, come no.


Il tempo aggiusta tutto? Il tempo produce crepe, apre varchi, fracassa ogni cosa. Non lo sapete che niente resterà? I primi spifferi sono ancora benevoli: c’era una clausola, la voglia di un sabbatico, una curva lungo il cammino percorso insieme. Poi arrivano le rivelazioni a puntate: m’hai preso i Rolex, m’hai fregato gli highlights, inseguivi soldi, inseguivi gonne, lui non voleva più te e tu volevi un caffè. È stata una bella favola o un film horror? Sono fatti vostri, ma decidetelo e attenetevi alla scelta.

La verità è una pretesa giornalistica, vanno benissimo le pietose bugie (tanto, come disse D’Alema, quando si voleva sapere da Berlusconi di Noemi: «Vabbè, più o meno s’è capito»). Però poi rimanete fermi lì, anche se la realtà successiva dovesse contraddire ogni affermazione precedente. Tanto è quel che ci saremmo aspettati. Ed è comunque più elegante dello stillicidio postumo. Avete il diritto di cadere in qualsiasi comunissimo luogo: richiamare l’amore di gioventù, provarci con la sorella gemella, andare a predicare nel deserto. È comprensibile: più avete ottenuto insieme e più risulta difficile ammettere che non vi reggete più e non ci riuscivate da tempo.

Però, che mediatica svolta una conferenza stampa in cui annunciare una volta (unica) per tutte che voi due avete chiuso, avete già fatto un miracolo a sopportarvi, ad aver vinto in Italia o in Europa nonostante tutto, ma ora basta. Fine delle trasmissioni. Forse il problema è quello: lo spettacolo deve invece continuare e volete prendervi parte, quindi dovete dirci ancora qualcosa. In attesa del giorno in cui vi chiederanno di perdonarvi, allestiranno una prima serata e quello rialzerà il cartello: “Speravo de morì prima".

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.