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In seguito all'opposizione emersa nell'assemblea di Lega per i diritti TV, l'edizione odierna de Il Foglio ha attaccato il presidente De Laurentiis.
Di seguito le parole riportate dal quotidiano milanese: "Come ha ben scritto il Foglio ieri, i 700 + 200 milioni che la Lega Serie A è riuscita a farsi garantire quasi in articulo mortis per i prossimi cinque anni da Dazn e Sky non sono l’eldorado né lo sceicco bianco: ma sono sono parecchi, necessari e subito. L’alternativa era niente, un fico secco, e che le tv abbiano alzato in extremis l’offerta di un 200 e passa testoni è uno di quei segni del destino che manco la Smorfia napoletana riuscirebbe a interpretare. In ogni caso, la situazione era questa: ADL e i suoi “alleati” (darsela a gambe, il loro schema preferito) non avevano nessun piano alternativo né asso nella manica: il canale tv di proprietà della Lega (di chi?) non esiste, non c’era nessuna offerta (ha spiegato l’advisor Lazard). Tralasciando pure che in passato era stato proprio ADL ad aver ostacolato l’ingresso dei fondi finanziari nel calcio. Dire “il calcio muore” a che serve? È un po’ come dire che i Campi Flegrei traballano. Spariti i grandi patron, ADL è rimasto l’unico con il guizzo da sceneggiata e l’amore per il microfono: ma tolto quello, il suo gridare contro un accordo che funziona come un boccaglio d’aria all’annegato, che significa?".
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