Calcio Napoli 1926
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Con il falso nove e in dieci, il Napoli ci prova senza sosta: sconfitta immeritata

milan napoli
Gli azzurri perdono a San Siro a margine di una prestazione convincente, nonostante le grandi assenze e l'espulsione di Anguissa

Il Napoli contro il Milan ci prova e ci riprova, contro avversità e storia, contro infortuni e pronostici dell'ultima ora. Ci prova con il falso nove Elmas, chiamato a sopperire alla contemporanea assenza dei tre attaccanti di ruolo. Ci prova in dieci, quando Anguissa perde la testa e decide di complicare ulteriormente la "battaglia" per l'accesso alle semifinali.

Napoli in moto perpetuo: ci prova dal 1' l 95'

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Per dimenticare Osimhen che non c’è, Spalletti scava nel suo calcio ampio, concede a Elmas la responsabilità d’inventarsi falso nueve, attacca lo spazio senza il centravanti e però crea anche nella ripresa. Pioli sceglie il profilo basso, anzi bassissimo, un centrocampo che contenga e pressi - come in campionato - e una vivacità che il Napoli anestetizza con il suo palleggio, tornato a splendere. In mezzo, i duelli sono quelli di sempre, si sente il rumore dei tackle, s’eleva l’eleganza di Zielinski, s’avverte il dinamismo di Bennacer per opporsi a Lobotka, ma il fenomeno lo fa Maignan, e ripetutamente: il Napoli può inveire al vento non tanto al 5' (colpo di testa di Elmas, smanacciato dal francese sulla traversa), e neanche all’8 (Kjaer che mura un incontrollabile Di Lorenzo), però al 42', quando il colpo di testa di quel devastante Di Lorenzo sembra stia accomodandosi nell’angolo, qualche imprecazione lecita sulla semplicità con cui il portiere annulli il pareggio è autorizzata. C’è tanto Napoli nell’ora e mezza, c’è dall’inizio alla fine, tranne rare e umane pause, c’è persino allo scadere, con Spalletti che in dieci per l’espulsione di Anguissa continua a chiedere percussioni e profondità, idee e coraggio, tutto quello che ha Olivera sente in sé (47') e sistema nella girata, alta di un palmo, forse meno. La distanza che separa Pioli e Spalletti dalla semifinale, adesso: è 1-0 per il Milan, ma il Napoli è una minaccia".