La Champions è imprescindibile per il Napoli. Un obiettivo fondamentale da blindare e archiviare appena possibile: un ulteriore fallimento, il terzo consecutivo, costerebbe ancor di più in ottica futura, di programmi e mercato. E se in virtù delle nuove linee guida la riduzione del monte-ingaggi è già entrata nel pieno con la cessione di Manolas e l'addio di Insigne, mancare ancora la qualificazione costerebbe un ridimensionamento addirittura drastico. Ecco perché, in attesa di recuperare tutti e poi di riabbracciare gli uomini impegnati in Coppa d'Africa, sin da domani a Bologna la missione sarà uguale fino alla fine: vincere per la Champions. Lo riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.
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Missione Champions per il Napoli, il rischio è il ridimensionamento: i dettagli – CdS
Mancare ancora la qualificazione Champions costerebbe un ridimensionamento addirittura drastico al Napoli di De Laurentiis
Senza Champions il Napoli rischia il ridimensionamento
E allora, la madre di tutte le storie: c'era una volta il Napoli affidato a Spalletti per tornare nell'Europa che conta con tutti i ricavi e gli indotti (perduti) che per anni hanno consentito al club facoltà di manovra smarrite nelle ultime due sessioni di mercato. Esempi: Anguissa è stato un colpo vero ma anche un'intuizione di quelle difficilmente replicabili, considerando che è stato preso in prestito con diritto di riscatto da 15 milioni di euro. Juan Jesus? Bene, certo: preso a zero. E Tuanzebe? Altro prestito: i parametri non sono mica cambiati rispetto all'estate e non cambieranno fino a che non tornerà la Champions
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