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“Diamo un calcio alla camorra”, la cena sociale per varare una scuola calcio

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Organizzato dal Napoli Club Bologna, è un evento solidale che nasce con l’intento di supportare il progetto, le ultime
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

“Diamo un calcio alla camorra”, organizzato dal Napoli Club Bologna, è un evento solidale che nasce con l’intento di supportare il progetto di creazione di una scuola calcio di “Figli in Famiglia Onlus”. Un’importante associazione napoletana che opera nel territorio di San Giovanni a Teduccio a favore di famiglia in disagio sociale. Andiamo a vedere i dettagli.

"Diamo un calcio alla camorra", l'appuntamento

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Mercoledì 5 luglio alle 18.30, presso la sede della Onlus, sita in Via Ferrante Imparato, 111, a Napoli, si svolgerà una cena sociale. Con raccolta fondi per centrare l’obiettivo prefissato dal NCB del presidente Maurizio Criscitelli e da Carmela Manco, presidente dell’associazione. Tra le mille attività, orienta e forma i giovani al lavoro, combatte l’illegalità e collabora con scuole, servizi sociali e tribunale dei minori di Napoli est. All’evento saranno presenti svariate figure istituzionali, culturali e musicali della città. Sandro Ruotolo, da sempre impegnato nella lotta alla camorra, ha voluto fortemente questa iniziativa e di cui è testimonial al pari di Maurizio de GiovanniOltre a loro presenzieranno artisti del calibro di Dario Sansone dei Foja, Francesco Di Bella ed Andrea Tartaglia. I quali si esibiranno nel corso della serata. A seguire, dalle 20:30, ci sarà, appunto, la cena solidale al prezzo di 30 euro a persona. Il ricavato di quest’ultima sarà interamente devoluto all’associazione “Figli in Famiglia”.


“Bisogna sfidare la provvidenza per essere schiaffeggiati dall’abbondanza” recita così un cartello esposto presso la sede dell’associazione di San Giovanni a Teduccio. Un luogo di accoglienza, inclusione, aggregazione, in cui anche chi ha meno sente di avere tanto: il supporto, l’amicizia, il sentirsi parte integrante di una grande famiglia. Uno spazio che diventa all’occorrenza luogo di incontri, giochi, dove i bambini fanno i compiti con l’ausilio delle tante educatrici che supportano il progetto di Carmela Manco.

E allora “Diamo un calcio alla camorra”, insieme.