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Bagni: “Il Napoli rischia il fallimento. Le colpe? Di tutti”

Bagni: “Il Napoli rischia il fallimento. Le colpe? Di tutti”

Salvatore Bagni, ex calciatore azzurro, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Mattino in merito alla sfida tra Milan e Napoli di domani sera. Bagni: “Quando lo scudetto era cosa nostra…”   La sfida del...

Alessandro Silvano Davidde

Salvatore Bagni, ex calciatore azzurro, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de Il Mattino in merito alla sfida tra Milan e Napoli di domani sera.

Bagni: "Quando lo scudetto era cosa nostra..."

La sfida del passato - È accaduto due volte che ci giocassimo lo scudetto: la nostra vittoria al San Paolo con unamagia di Diego che ci portò al tricolore. E quella della rivincita rossonera Il pilastro del centrocampo del Napoli d’oro contro l’Ancelotti milanista. Ed erano sfide toste e decisive, noi avevamo Maradona e Careca, loro gli olandesi. E pensare che fummo noi a farli conoscere al mondo.

Cosa non è andato - Troppe cose non hanno funzionato al meglio dall’inizio della stagione. È la classica annata nera, dove gira tutto nel verso sbagliato. Non ho capito alcune scelte di mercato. Ancora oggi non riesco a comprendere perché sia stato acquistato Lozano. È un giocatore forte ma non può mai giocare spalle alla porta. Credo che il più deluso sia Ancelotti. Se in estate si è sbilanciato tanto sulle possibilità di poter competere per lo scudetto, significa che il primo a crederci era proprio l’allenatore. Era convinto che il Napoli avrebbe fatto finalmente il salto di qualità.

Modulo - Nella ultime partite della scorsa stagione, ha provato il 4-2-3-1. Nella sua testa aveva James Rodriguez e due esterni alle spalle di un’unica punta. Si è trovato un esterno in più, cioè Lozano, e senza il trequartista centrale. La squadra ha un’infinità di esterni, Callejon su tutti perché è il più indispensabile del gruppo. Elementi con queste caratteristiche ti spingono a giocare solo in un modo: tre a centrocampo e tre in attacco.

Chi rischia - Il Napoli ha tutto da perdere, non scherziamo. Il Milan non arriverà mai tra le prime quattro, Ancelotti invece dovrà sudare per finire terzo o quarto