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Ancelotti snobba il Napoli per lo scudetto: “L’Inter può interrompere l’egemonia Juve”

Carlo Ancelotti (Photo by Getty Images)

Carlo Ancelotti, tecnico dell’Everton ed ex Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, soffermandosi sul derby di Milano, in programma domani alle 18. CLICCA QUI PER CONOSCERE TUTTO SUL NAPOLI...

Domenico D'Ausilio

Carlo Ancelotti, tecnico dell'Everton ed ex Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, soffermandosi sul derby di Milano, in programma domani alle 18.

Ancelotti snobba il Napoli per lo scudetto

 Carlo Ancelotti (Getty Images)

"Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la serie A più incerta dell’ultimo decennio. Da bambino ero interista perché rimasi incantato dallo squadrone di Helenio Herrera. Mi regalarono una maglia di Sandro Mazzola, a quei tempi queste cose erano una rarità. Il Milan è però il club che ha segnato la mia vita: prima giocatore e poi allenatore".

Maldini e Conte sono stati i capitani di Ancelotti al Milan e alla Juve.

"Mai avuto dubbi sulle qualità di Maldini come dirigente: quando una persona è a posto, non sbaglia. L’esperienza è un requisito importante, ma si fa solo quando ti ritrovi in prima linea. Quando si parla ad esempio di Pirlo allenatore e si osserva che è ancora acerbo per guidare la Juve, replico che per lavorare in panchina servono conoscenza della materia ed esperienza. Pirlo ha un’enorme competenza. Conte è un eccellente professionista. Ci sentiamo qualche volta al telefono, ha una feroce voglia di migliorarsi e di ampliare la sua cultura calcistica. Sono quelli come lui che fanno vincere le squadre".

Pioli ha conquistato tutti.

"Stefano è una persona di valore, come uomo e come professionista. Il curriculum parla chiaro: ha ottenuto risultati eccellenti in tutte le squadre che ha guidato".

Ibrahimovic ha superato il Covid: a 39 anni lo svedese è ancora un protagonista.

"Ibra è Ibra. Quando trovi un calciatore come lui, fai bingo. Le motivazioni e l’orgoglio sono sempre state la sua forza, ma in assoluto Ibra è un signor professionista".

Il simbolo dell’Inter attuale è Lukaku.

"Qui all’Everton ha lasciato un ottimo ricordo. Parlano tutti benissimo di lui. Non lo conosco, ma dal campo emerge un calciatore di personalità, di carattere. E’ un centravanti moderno: oltre i gol, va messo in conto l’enorme lavoro al servizio della squadra".