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Allan sontuoso contro la Lazio: si può voltare pagina. L’analisi

NAPLES, ITALY - JANUARY 06: Marques Allan of Napoli during the Serie A match between SSC Napoli and FC Internazionale at Stadio San Paolo on January 6, 2020 in Naples, Italy.  (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Il Napoli deve iniziare a fare i conti e capire su chi contare e chi no per la cavalcata finale del girone di ritorno. Ormai si sprecano le parole: “vietato sbagliare” si è detto fin troppo, non ha più senso. Bisogna guardare partita...

Alessandro Silvano Davidde

Il Napoli deve iniziare a fare i conti e capire su chi contare e chi no per la cavalcata finale del girone di ritorno. Ormai si sprecano le parole: "vietato sbagliare" si è detto fin troppo, non ha più senso. Bisogna guardare partita dopo partita e iniziare a fare punti, quelli importanti. L'edizione odierna del Corriere dello Sport ha analizzato la prestazione sontuosa di Allan contro la Lazio.

Allan enorme contro la Lazio. Si riparta da lui

L’Allan visto l’altro ieri all’Olimpico è ciò che (anche) ci vorrebbe per provare a voltare pagina nel girone di ritorno. A patto però che il brasiliano fornisca una linea continua, da tracciare sullo standard dell’ultima prestazione contro i biancocelesti. Gagliarda, grintosa, intensa dall’inizio alla fine senza peraltro mai sconfinare nello sfinimento. Perché dopo quel correre senza sosta (e con costrutto), vero è che ha lasciato il campo per primo (rilevato in formazione da Llorente, per far lievitare la quota dell’attacco), ma al minuto 84, e dando comunque la sensazione di poter reggere sino all’epilogo.  

L’Allan che si sta riproponendo ultimamente in tutta la sua possanza e freschezza atletica, ha persino fatto spalancare occhi ed aprire bocche incredule per una serie d’insidiosi strappi e qualche conclusione fuori misura. Resta impresso in particolare uno slalom molto speciale fra le casacche avversarie messe in seria ambascia, e poi le corse mai banali a tamponare e rammendare in tutte le zone del campo. Tanto da poterla definire - quella vista sabato - come la versione più somigliante alle migliori, quelle di cui da tempo s’erano soltanto intraviste.