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La moglie di Rossi: “Paolo ha lottato, era tra le mie braccia quando se n’è andato”

La moglie di Rossi: “Paolo ha lottato, era tra le mie braccia quando se n’è andato”

Federica Cappelletti, moglie di Pablito, ha raccontato i loro ultimi momenti insieme

Giovanni Montuori

Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, ha condiviso il suo dolore alla Gazzetta dello Sport. La testimonianza di una donna che ha accompagnato il proprio uomo fino all'ultimo respiro:

“È un po’ difficile parlare in questo momento, perché sono molto provata. E’ stato un anno difficile, un anno pieno di cose, molto intimo insieme a Paolo. Ho scoperto aspetti più intimi, più personali. Ho scoperto le sue fragilità, tante cose di quella persona magnifica che ho avuto l’onore di sposare”.

 JUL 1982: PAOLO ROSSI #20 OF ITALY IS HOUNDED BY PAUL BREITNER OF WEST GERMANY DURING THE ITALIANS 3-1 VICTORY IN THE 1982 WORLD CUP FINAL. Mandatory Credit: Tony Duffy/ALLSPORT

LE CURE

 “In questi momenti ha tirato fuori tutta la sua voglia di vivere, tutto il suo coraggio, la sua determinazione. Lui non voleva veramente mollare, ha cercato sempre di rassicurare me, le bambine, tutti. E’ una cosa che abbiamo voluto vivere da soli, aiutati da tante persone che ci sono state vicine come i medici dell’Ospedale Le Scotte, del reparto di Neurochirurgia dove era stato operato alla schiena, il dottor Olivieri, tutto il suo staff. Sono state persone meravigliose, hanno trattato Paolo come meritava. Con tutta la privacy e l’affetto di cui aveva bisogno”.

LA SEMPLICITÀ

“Ho avuto la fortuna di stare con lui, di condividere tante cose. Una persona meravigliosa, unica, che ha sempre saputo vedere il lato positivo in tutto, anche quando le cose non erano troppo positive. Una persona semplice, che ha saputo amare sempre tutti. Che mi ha insegnato a guardare le cose in maniera diversa, sempre positiva, sempre porgendo anche una mano di aiuto agli altri, sempre molto positivo, con il sorriso. Il dopo Paolo sarà per me difficile da affrontare perché Paolo è unico, perché difficilmente si trovano persone come lui”.

L’ABBRACCIO

“Andrò avanti, nel momento in cui lui se n’è andato era tra le mie braccia. Io l’ho lasciato andare, perché lui non voleva proprio andarsene. L’ho lasciato andare, gli ho detto che avrei seguito le nostre figlie, che le avrei cresciute come avrebbe voluto, come avremmo voluto che fosse. E se n’è andato. Ha parlato di tante persone che lui ha avuto nel cuore, che se le porterà per sempre. Ringrazio le persone che ci sono state vicine, chi mi ha concesso di stare accanto a lui. Sono stata con lui fino all’ultimo soffio, Paolo continuerà a vivere dentro di me, dentro il cuore delle nostre bellissime creature. Ringrazio per tutto l’affetto, da quando si è saputo mi hanno chiamato da tutto il mondo. Questo affetto per Paolo mi dà la forza per andare avanti”.

IL RICORDO

“Il ricordo più bello è quella sua semplicità a rapportarsi con le persone, dai Capi di Stato alle persone che incontravamo a fare la spesa. Paolo era sempre uguale, con lo stesso sorriso, con la stessa voglia di aprirsi con le persone. Lui era molto cordiale. A volte io dicevo che esagerava, non avevamo nemmeno la nostra intimità in certi frangenti. Ma lui era fatto così. E’ stato amato tanto, tantissimo. Anche in questi momenti tutti gli attestati di stima sono una conferma di quello che sapevo. Questo ricordo suo, del meraviglioso sorriso che mi ha fatto innamorare di lui, che regalava a tutti, questo per me è Paolo. Il suo sorriso e la voglia di condividere con gli altri questa sua voglia di vivere, tutto quello che era stato lui. Lui era felice anche se arrivava il postino che lo ringraziava per quello che aveva fatto. Lui era proprio felice di questo, mi ha insegnato tanto”.