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Tavecchio: “Ci sono troppe cose che non vanno in serie A, ecco le mie proposte”

calcio discriminazione territoriale
A Radio Punto Nuovo è intervenuto Carlo Tavecchio, ex presidente FIGC

Tony Sarnataro

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Carlo Tavecchio, ex presidente FIGC sui temi attuali del calcio italiano e sulla serie A. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Tavecchio

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"Stare sul divano a vedere un Mondiale senza l'Italia è un rammarico che hanno 50 milioni di italiani. Ora bisogna concepire un piano di rinascita ed è un piacere vedere Gravina che vuole rilanciare i centri di formazione federali. Va messo un tetto però all'utilizzo degli stranieri in Serie A, devono esserci almeno 5 italiani in squadra. Basta vedere anche come sia cambiata la presenza di alcuni dei nostri reparti migliori. Abbiamo sempre avuto una grande tradizione di portieri, ora in Serie A ci sono quasi solo portieri stranieri. Stesso dicasi per gli attaccanti: siamo praticamente senza un centravanti di grande livello nei nostri top club e in Nazionale lo si vede".

Su Mancini

"Mancini è uno dei tecnici più validi del Paese, lo dimostrano i suoi risultati. Ora avrà lui questa grossa responsabilità per rilanciare la Nazionale. Non è facile, però, perché gli stranieri affollano le nostre squadre già dalle Primavere e a Mancini manca il materiale con cui lavorare".

La Serie A non cambierà mai?

"Il nostro calcio deve fare i conti con costi mastodontici e problemi economici seri. La riforma proposta al tempo prevedeva un girone a 18 squadre in A, uno da 18 in B e 2 da 18 in Serie C. Questo riduceva a 70 le squadre professionistiche, uniformandoci anche alle altre federazioni europee. Il problema è economico, ripeto: se non si farà qualcosa di concreto, ci aspettano tempi ancora più duri".