“Non voglio entrare nelle schermaglie dialettiche. Sono scelte del presidente. Il punto cruciale di questa storia è che siamo al 23 dicembre e Zielinski ha ancora il contratto in scadenza, così come Osimhen un contratto da rinnovare. Il discorso è questo. Tutto quel che dice il presidente, a volte sopra le righe, può anche essere oggetto di discussione. Alla fine, però, è la sostanza che conta. Con le cessioni di Elmas e Zielinski i tifosi si interrogano sul livello del prossimo Napoli e sugli acquisti che si realizzeranno a gennaio. Saranno colpi in prospettiva come Natan o in grado di rinforzare la squadra sin da subito? Capiremo se potremo vedere un Napoli più sereno con i rinnovi e più quadrato con innesti pronti”
Che partita si aspetta, questa sera, all’Olimpico?
“Mi aspetto una battaglia, come sempre contro la Roma di Mourinho. Una squadra che non molla di un centimetro e che rispecchia il carattere del suo allenatore. Ricordiamo bene le sfide combattute dello scorso anno. Il Napoli di Spalletti seppe venirne fuori con due vittorie, pur soffrendo sino all’ultimo secondo. Anche oggi credo vivremo un match simile. Gli azzurri dovranno mantenere alta la concentrazione contro una Roma che sa anche concedere pochissimo”
Crede che l’intervista di De Laurentiis sia una ammissione di colpa?
“Mi sembra una assunzione di responsabilità chiara. Quando dice che avrebbe mandato via Garcia sin dalla conferenza, o quando parla di scelte di mercato fatte in prospettiva e non fruttuose nell’immediato. Sicuramente il Napoli, da campione d’Italia, meritava un mercato robusto anche dal punto di vista della prontezza dei calciatori da prendere. Ma le parole del presidente mi sembrano denotare una coscienza di quel che è stato e la voglia di operare sul mercato invernale. Vedremo se il club opterà per giocatori pronti o per giovani di prospettiva”
Possiamo dire che il presidente De Laurentiis, con il suo modo di fare, abbia creato un po’ di malumore, e che questo sia tra le cause delle prestazioni degli azzurri in questa stagione?
“Vi dico cosa avrei fatto io. A febbraio o marzo, una volta compreso l’esito della stagione, avrei fatto un grande investimento di mercato. Faccio un nome, Szoboszlai. Una volta che si è capito che la squadra diventerà campione si deve pensare ad un innesto di livello. Inoltre, si deve poter operare su certi investimenti anche a carte coperte, senza l’onere di presentarsi in trattativa da squadra campione d’Italia. Oltre a ciò, avrei affrontato il tema dei rinnovi prima dei festeggiamenti. Anticipare le scelte, dunque, avrebbe potuto dare qualche beneficio alla gestione del gruppo. Sono queste le scelte che, strategicamente, potrebbero essere imputate a De Laurentiis. Scelta tardiva anche sul direttore sportivo? Probabilmente si”
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