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Buffa: “Mihajlovic ha toccato il cuore di tutti. Sinisa era il nemico dell’ipocrisia”

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Le parole di Buffa ai microfoni de Repubblica

Francesco Casillo

Federico Buffa è intervenuto ai microfoni de La Repubblica. Il noto giornalista e telecronista sportivo ha ricordato Sinisa Mihajlovic.

Buffa ricorda Mihajlovic: "Era un uomo che ha lasciato il segno. Lottava contro gli ipocriti"

Mihajlovic
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Di seguito ecco le dichiarazioni di Buffa: "Non era difficile, credo, prevederlo, parliamo di un personaggio unico. Ha una storia unica, madre croata, padre serbo, la guerra, gli aneddoti, le case sventrate, sono tutte cose che colpiscono e poi restano. Passai con lui una mezz'ora al centro tecnico del Bologna e fu una grande esperienza anche per me. Sinisa ed i suoi ritmi balcanici mi conquistarono. Era sempre divertente e coinvolgente. Spontaneo, diretto a volte eccessivo ma sempre schietto. Mi raccontò di quell'incredibile Coppa dei Campioni che vinsero nel '91 con la Stella Rossa, ero lì per quello, per rievocare quell'impresa mi raccontò dell'emissario di Bernard Tapie -  il proprietario del Marsiglia, battuto poi ai rigori - che era andato per offrire ben 200 milioni e la squadra rifiutò. Era senza dubbio il gran nemico dell'ipocrisia. 

Sicuramente è un uomo che ha lasciato il segno nel mondo del calcio. Certo poi se parli con qualcuno senti del suo nazionalismo serbo, della sua amicizia con Zeljko Raznatovic, della sua tigre Arkan. Ma sono tutte cose che hanno fatto parte del suo mondo, molto lontano dal nostro, che hanno reso la sua vita, una vita d'avventura.

Lui ha reso pubblica la sua malattia, lottando ogni giorno senza mai lamentarsene. Fosse morto in un incidente stradale il cordoglio e l'emozione sarebbero stati diversi, qui abbiamo visto una sofferenza lunga e quel suo modo di affrontare il male, ripeto, senza mai un lamento".