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interviste

Marcolin: “Kvara circondato, Inter compatta. Il Napoli deve capire una cosa”

napoli spalletti
Dario Marcolin è intervenuto a Radio Marte sui temi attuali in casa Napoli

Tony Sarnataro

Dario Marcolin, opinionista e allenatore, è intervenuto a Radio Marte sui temi attuali in casa Napoli e del calcio italiano in generale. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Marcolin

Marcolin: “Kvara circondato, Inter compatta. Il Napoli deve capire una cosa”- immagine 2
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«La gara con l’Inter non so se può significare che sono state trovate le contromisure al Napoli. Fermando Osimhen, Kvaratskhelia e non lasciando spazi a Lobotka e Zielinski. Di certo l’Inter ha giocato una partita perfetta dal punto di vista difensivo. Hanno spesso triplicato, e il tiro sull’esterno della rete di Kvara è stata in questo senso un’azione simbolo, dal momento che il georgiano era circondato da tre interisti. La squadra di Inzaghiha giocato in modo compatto ripartendo rapidamente negli spazi. Il Napoli deve capire che d’ora in poi non troverà più squadre che giocheranno a viso aperto perché hanno paura, ma team che ti metteranno in difficoltà chiudendo gli spazi. In passato il Napoli attirava la pressione degli avversari e li colpiva. Dobbiamo capire se il Napoli riuscirà a giocare come nei primi tre mesi. Per ora fa ancora la corsa su se stesso e Spalletti penso che ora vari la possibilità di giocare anche con il 4-2-3-1, aggiungendo Raspadori ad Osimhen, oltre al 4-3-3".

Sul calendario

"Ha la fortuna però di giocare sia con la Juventus che con la Roma in casa in 15 giorni e questo determinerà che tipo di distanze manterrà. Gli attuali 5 punti di vantaggio vanno valorizzati negli scontri diretti. La pressione l’avrà addosso, perchè è più facile inseguire che mantenere sempre il primo posto offrendo certe prestazioni. Spalletti ha detto una cosa giusta nel postgara, conosce solo una medicina, il lavoro e ancora il lavoro. Il problema di ieri non penso sia stato atletico. I tre davanti hanno inciso poco e la qualità generale è venuta meno, anche per merito degli avversari».