Negli studi di Radio Marte, durante la trasmissione “Marte Sport Live”, Diego Maradona Junior ha commentato con attenzione il presente e il futuro del Napoli, analizzando i nuovi innesti, il caso Osimhen e la sua esperienza recente da allenatore lontano da casa.
interviste
Maradona, il figlio: “Lang ha sbriciolato la Juve, mi piace però più Ndoye”
Analisi tra campo e futuro: il Napoli visto da Maradona Jr.
—Come giudichi l’arrivo di Juanlu al Napoli?"Juanlu l'ho visto, quest'anno giudicare un ragazzo così giovane in una situazione complicata come quella che ha attraversato il Siviglia, che è parso quasi una polveriera, sarebbe difficile. Senza dubbio però è un grande prospetto a cui servirà tempo per adattarsi dal momento che le richieste tecnico-tattiche in Spagna sono molto diverse da quelle italiane per un giocatore che fa il terzino. Si tratta comunque di un calciatore forte che il Napoli dovrà aspettare un po', magari lanciandolo per ritagli di partita, del resto avrebbe dinanzi a sé un mostro sacro come Di Lorenzo".
LEGGI ANCHE
Nunez può essere il nome giusto per l'attacco azzurro?"Il Napoli ha bisogno di un attaccante con altre caratteristiche da affiancare a Lukaku. Nunez mi ha affascinato molto. Credo non abbia ancora espresso tutto il suo potenziale, che con Conte potrebbe esplodere. Può fare senza dubbio al caso del Napoli. È un giocatore forte e pronto per grandi palcoscenici".
Tra Lang e Ndoye, avresti preferito un altro profilo?"A Lang avrei preferito chiudere Ndoye, ma Lang è un giocatore che contro la Juve ha veramente fatto mirabilie, li ha sbriciolati. È molto forte, ma viene da un campionato più morbido ed anche lui ha bisogno di adattamento. Poi può rivelarsi una sorpresa, ed è ciò che spero per il Napoli".
Che messaggio dà il fatto che sempre più big vogliano venire a Napoli?"La cosa più bella degli ultimi tempi è che giocatori importanti vogliano venire a Napoli, a dimostrazione che è cambiata la dimensione della società".
Come valuti la situazione legata a Osimhen?"Non so se posso definirlo un caso, ma se lo è non è da ora, ma già da un po' di tempo. L'ho conosciuto di persona quando giocava a Napoli, ho parlato con lui 2 o 3 volte, e non riesco a parlarne male perché con me è stato sempre molto educato ed onesto e per me è un bravo ragazzo. Posso però dire che è arrivato il momento di sciogliere presto il nodo, questa è una situazione che non giova a nessuno, né alla società, né ovviamente al calciatore. Spero in una risoluzione veloce. È meglio che venga ceduto, purché non si concretizzi la possibilità di vederlo con quella maglia lì (la Juventus, ndr)".
Che impatto ha avuto per te l’esperienza recente da tecnico all’Ibarra?"L’esperienza da tecnico dell’Ibarra, che ho appena concluso, mi ha arricchito molto, mi ha lasciato un grande bagaglio, umano e tecnico. La lontananza da casa però è stata pesante e sono stato io a scegliere di tornare. Stando da solo ho studiato ruoli nuovi che mi piacciono, amo molto la pallacanestro e sto studiando anche da quel punto di vista. Ho iniziato a capire come funzionano le cose, si tratta per me di un periodo di transizione e cambiamento. Ma il calcio è sempre stato la mia vita e continuerà ad esserlo".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.