Stephan Lichtsteiner, storico ex laterale di Lazio e Juventus, ha concesso una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport per ripercorrere la sua carriera e i suoi successi da calciatore in Serie A. Queste le sue principali dichiarazioni: "Ho vinto sette campionati e molti trofei, ma ho anche perso tanto: due finali di Champions con la Juve, una di Europa League con l’Arsenal. Lo sport è così. Da giovane coltivavo i miei sogni, ma mi allenavo duramente per realizzarli mentre prendevo il diploma assicurandomi un eventuale impiego in banca, se con il calcio non fosse andata bene".


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Lichtsteiner: “Gli allenamenti di Conte erano massacranti. Ci diceva sempre una cosa”
Curioso anche l'aneddoto raccontato dallo svizzero sugli allenamenti di mister Antonio Conte: "Erano massacranti. Però non è quella la cosa che più mi resta nella mente. Conte ti mandava in campo sapendo tutto: cosa avrebbero fatto gli avversari, cosa sarebbe successo, come reagire a ogni situazione tattica. Avevamo sempre qualcosa in più. Giocare con la Juve è completamente diverso e Conte te lo faceva capire. Ci diceva sempre che per restare nella storia bisogna vincere".
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Chiosa sullo scudetto che si è goduto di più a Torino:"L’ultimo scudetto, cioè quello del 2017-18, è stato il più sofferto: noi siamo stati bravi, ma non perfetti e il Napoli ci stava addosso. Me lo sono goduto, anche se sapevo che sarei andato via".
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