Quanto è difficile fare mercato senza risorse ingenti?
“Bisogna usare tanta fantasia ed avere molte amicizie. È fondamentale poi, lavorare durante tutto l’anno. Nei mesi, se si vedono tante partite e di diverse categorie, si può giovare di un ampio ventaglio di scelte ed alternative. Piuttosto che bearsi di quel che si è fatto, è essenziale preoccuparsi dell’avvenire. Nel terzo anno napoletano con Bianchi dirigente, infatti, dovemmo arrangiarci con la forza delle idee, e vennero fuori i vari Pecchia e Cannavaro. Oltre il mercato, difatti, costruimmo una piccola fortuna anche con il settore giovanile”.
Perché ritiene che i primi allenatori contattati da De Laurentiis abbiano rifiutato?
“Andrebbe domandato al presidente. I nomi che arrivano sono sicuramente frutto di amicizie e conoscenze che De Laurentiis vanta in tutta Europa. Inoltre, bisogna anche stare attenti e conoscere chi gli è vicino. Sono sicuro che chi gli stia attorno, nel calcio così come nel cinema, è determinante nel consigliarlo ed incidere nelle sue scelte”.
Raspadori l’uomo del futuro della Nazionale
“È un ragazzo di qualità, soprattutto umile ed intelligente. Raspadori ha tanta voglia di imparare, che gli servirà molto per maturare anche nel contesto della Nazionale. Sarà fondamentale, però, supportarlo liberandolo dal peso eccessivo delle pressioni e delle aspettative”.
Jack nove puro?
“È un uomo da area di rigore, da dischetto bianco. È un attaccante che sente la porta. È naturale che si metta a disposizione della squadra ricoprendo diversi ruoli, ma ha le potenzialità per esprimersi la meglio in area di rigore”.
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