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interviste

Iezzo: “Vi racconto la prima vittoria dell’era De Laurentiis in serie A ad Udine”

iezzo spalletti napoli
A Radio Crc quest'oggi è intervenuto l'ex giocatore e portiere azzurro, sui temi attuali del calcio italiano e in casa partenopea

A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gennaro Iezzo, ex giocatore azzurro, sui temi attuali in casa Napoli e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Iezzo

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“La prima vittoria dell’era De Laurentiis in serie A la ricordo perfettamente, è stata bellissima e io ero in porta. È stata la gara consacrazione di Lavezzi e Hamsik e da quella vittoria è iniziato un percorso bellissimo, quell’anno conquistammo anche l’Intertoto. Siamo tutti bravi a parlare a gara finita, ma l’allenatore deve decidere in pochi secondi. Credo che dopo il vantaggio del Napoli, bisognava cambiare un po’ la mentalità del bel gioco e vestirsi un po’ da lottatore difendendo quel gol. Il gol di Dia nasce da una punizione da metà campo e su quel pallone doveva starci il Napoli, non si poteva battere la punizione senza che la squadra si fosse posizionata. Questa cattiveria manca al Napoli che fa un gioco straordinario, ma deve lavorare su questi aspetti trasformandosi da grande a grandissima squadra. E su questi aspetti ci si può lavorare".

Sul suo Napoli

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"Il mio Napoli era fatto di gente affamata di vittorie e di risultati e questa è stata la nostra arma in più che ci ha portati dalla C alla Champions. La Salernitana ha meritato il pareggio perché si è difesa bene. A livello mentale il Napoli è un po’ calato nella concentrazione e può essere anche naturale dopo la stagione disputata. Questa leggera pressione è comprensibile e per fortuna non peserà sul risultato che arriverà. Il problema principale è stato quel troppo giocare bene che non ha permesso all’allenatore di allenare altri aspetti. Ha sempre funzionato tutto nel Napoli e quando riesci a fare risultati e spettacolo, l’allenatore non lavora su altri aspetti, ma quando le squadre iniziano a capire il tuo gioco qualcosa devi cambiare per continuare a vincere. Credo che quest’anno Spalletti dovrà lavorare su qualche alternativa tattica, delle varianti. Anche sul tiro da fuori bisogna lavorare anche perché c’è Zielinski che sa calciare bene da lontano, al pari delle palle inattive e delle punizioni al limite. Bisogna trovare anche in queste situazioni delle soluzioni per vincere le partite sporche”.