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interviste
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio Christian Bucchi, allenatore ed ex calciatore del Napoli è intervenuto su Garcia. Di seguito, un estratto dell’intervista.
“Napoli discontinuo? Credo che tutto si possa riassumere con le parole di Bonucci nel postpartita. Giocare la Champions e il campionato da campioni è differente. Lo scorso anno, il Napoli approcciava a queste competizioni con la voglia di fare la storia e di dare sempre il massimo. Quest’anno, invece, si approccia alle gare con l’onere del tricolore e della squadra che è arrivata ad un passo dalla semifinale di Champions. Ne consegue la grande pressione e le aspettative a cui sono sottoposti tecnico e calciatori. Ogni errore si pensa a Garcia. Va bene, è giusto, ma evidentemente c’è qualcosa di diverso. È tutto il contorno che circonda la squadra. È fondamentale dare supporto agli azzurri. Come vive un tecnico un momento così particolare? Al di là delle frasi di rito, credo che Garcia avverta un po’ di sfiducia. È comprensibile, nonostante il tecnico cerchi di trasmettere serenità. Tornare ad allenare una squadra che legge delle scelte del presidente su un probabile sostituto non è facile. Per questo dico serva grande supporto da parte di tutti. L’allenatore cerca di rimettere la squadra sugli stessi binari dello scorso anno. È difficile, ma con le pressioni e le critiche che gli vengono indirizzate ogni settimana diviene ancor più complicato. Quanto può incidere non sfruttare la rosa nella sua completezza? Credo che sia determinante. Il percorso può dirsi inverso. Far alternare i giocatori presuppone stabilità di risultati e prestazioni. Se si togliesse Kvara e Politano si penserebbe ‘come si fa a togliere questi calciatori? È normale che, in un momento come questo, si tende a confermare determinate scelte. Quest’anno, quando l’allenatore ha provato ad alternare i propri uomini, i calciatori non si sono rivelati all’altezza. Le pressioni, inoltre, non concedono il tempo che servirebbe. Quel che va compreso, però, è che il Napoli di oggi non è la squadra dello scorso campionato”.
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