Conte era già un leader in campo, nella sua Juventus?
“E’ un ragazzo che si è subito fatto notare. Aveva grande corsa, grande voglia di emergere e di imparare, soprattutto. Lo si è visto dai grandi obiettivi raggiunti. Era un uomo forte nello spogliatoio, dotato di grande carisma”.
Come si evolverà il rapporto tra Conte e De Laurentiis, dotati di forti personalità?
“De Laurentiis è un presidente vulcanico ma, dopo questa annata, deve riflettere molto su quanto accaduto. Non andare nelle coppe dopo aver vinto uno scudetto… C’è troppa differenza, ci deve essere qualcosa che non ha funzionato. Se prendi un allenatore come Antonio Conte, devi sapere anche dove vai a parare. Sa scuotere l’ambiente, ci vuole uno così. Può dare tanto per due o tre anni, non lascia nulla al caso”.
Oltre Conte, il Napoli ha sondato anche Gasperini.
“Anche a Gasperini vanno fatto i complimenti, lo conosco dai tempi della Primavera della Juventus. Ha affrontato due finali contro due grandissime squadre. È anche e soprattutto suo il merito di questa grande Atalanta. È un tecnico che, come Conte, sa essere determinante per il gruppo. Ha dato un’idea di gioco innovativa alla Dea”.
Ci racconta qualche aneddoto del Conte calciatore?
“Non ho molti aneddoti da raccontare su Conte. Ho fatto gli ultimi due anni con lui, era appena arrivato da Lecce. Ha fatto vedere sin da subito la sua voglia di emergere. È stato un giocatore di corsa e di grande qualità”.
Questo Allegri bis alla Juventus si può definire fallimentare?
“No. Secondo me, ha fatto bene il suo. È stato bravo a gestire il gruppo nelle difficoltà. A fine campionato, ha raggiunto la posizione che rispecchia la qualità della squadra, condita da un successo in Coppa Italia. Ha fatto il suo. Ciò detto, adesso mi piacerebbe vedere una Juve diversa”.
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