Il Napoli ha da poco conquistato il quarto scudetto della sua storia, ma alcuni si aspettavano i complimenti da parte di alcuni ex, in particolare da chi ha scritto pagine importanti della storia del club, come Spalletti e Osimhen. Ne parla Mimmo Malfitano su Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre.


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Malfitano: “Spalletti e Osimhen sono degli ingrati! Sul futuro di Conte…”
Malfitano: "Spalletti e Osimhen sono degli ingrati! Prendete esempio da Hamsik e Mertens"
—“Molti ex del Napoli, tra cui Spalletti e Osimhen, non hanno fatto i complimenti per lo scudetto? Sapete come si chiama questo modo di fare? Ingratitudine. Sono personaggi ingrati. Io non li capisco. È troppo facile pretendere sempre, senza mai accontentarsi di ciò che la società offre. Non mi sono piaciuti certi atteggiamenti: com'è possibile che la città ami due personaggi che, dopo una vittoria così importante, non abbiano sentito nemmeno il bisogno di fare un complimento? Se non hai neanche la delicatezza di inviare un messaggio di congratulazioni, vuol dire che dentro di te non porti nulla. Ti fai tatuare lo scudetto sul braccio o il gol scudetto su altre parti del corpo, ma poi agisci così... Lo ripeto: sono solo degli ingrati. Vedete Mertens e Hamsik: loro sì che sono rimasti molto legati. Se dici che questa città ti ha lasciato basito per il suo calore, come fai a non congratularti almeno con la piazza?? Il CT poteva dire: 'Cari tifosi, complimenti per lo Scudetto'. Trincerandosi dietro il silenzio, invece, Spalletti dimostra di essere solo un ingrato. Ha dato tanto alla città, che però gli ha restituito il triplo. Lo dirà poi? Queste cose si fanno a caldo, al momento giusto.
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Ha concluso discutendo del futuro di Conte
—Conte è stato il primo a screditarsi. Ha detto d'aver cambiato idea? Ha cambiato direzione perché ha avuto altre occasioni. Cosa gli farebbe cambiare idea, un contratto da 20 milioni netti? A Napoliha guadagnato 8 milioni: potete mai pensare che la Juve gliene dia 16? Non è così. Conte ha la sua famiglia a Torino e probabilmente vuole vivere a Torino. Però, non facciamo tutti questi discorsi di beatificazione e santificazione di Antonio. Siamo seri...”.
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