A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma Emanuele Troise, allenatore della Cavese, è intervenuto su Cheddira. L'attaccante marocchino è ambito dal Napoli grazie all'ottima stagione che sta disputando a Bari.
interviste
Cheddira, l’ex allenatore: “In questo Napoli troverebbe spazio. Su Spalletti…”
Troise racconta Cheddira
“Ho deciso di fare l’allenatore a 28 anni durante la carriera da calciatore, quando all’estero ho trovato chi mi ha ispirato a provarci. Ho giocato nel Napoli dopo tutta la trafila nel settore giovanile, nel 1999 c’è stato l’esordio".
Cheddira?
—"Ci sono i presupposti per farlo giocare nel Napoli, l’ho allenato a Mantova, era un attaccante molto grezzo in fase di crescita e sviluppo, ma con grandi margini di miglioramento. È partito quasi da zero, ma ha una grande capacità di apprendimento e vuole crescere per diventare un top. Ha fatto passi da gigante. In breve tempo ha bruciato le tappe, non pensavo che avrebbe addirittura avuto la convocazione al Mondiale in così poco. Deve migliorare a livello qualitativo per essere un top, ma credo che lo farà perché alla base c’è l’aspetto fisico che gli ha dato madre natura e a livello tecnico ha voglia di imparare".
Sul possibile passaggio dell'attaccante al Napoli
—"È un passaggio delicato al Napoli, ma conoscendo le qualità caratteriali del ragazzo che è un professionista che vive per il calcio e ha voglia di imparare, deve essere tutto graduale. Ha fatto un percorso giusto da Mantova a Bari, ma bisogna aspettarlo e non credo che ci vorrà molto perché questi anni dicono che riesce sempre a sorprendere. Non mi sorprenderei se lo vedessi trovare spazio in questo Napoli. Sono stato sorpreso da quelle che sono state le scelte del Napoli, per poi oggi ammirare una squadra incredibile, quindi va dato merito al coraggio della società e alle competenze per individuare calciatori sconosciuti. Si è creato un giusto mix".
Sull'organico a disposizione di Spalletti
—"Il Napoli è venuto su ad immagine e somiglianza di Spalletti. A Spalletti ruberei Lobotka che è un grande riferimento in questo momento. Prima accennavo al modello di gioco della squadra, dove c’è un grosso contributo della guida tecnica che è riuscito a valorizzare giocatori al primo anno in Serie A. Spalletti è un punto di riferimento per me che sono giovane, è sempre stato un passo avanti e non si è fermato ed è la cosa che mi piace di più di questo allenatore. È sempre stato competitivo in qualsiasi avventura e esperienza che ha fatto”.
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