Riccardo Bigon, dirigente del City Football Group ed ex direttore sportivo del Napoli, è intervenuto a Radio Marte soffermandosi sullo scudetto del club azzurro.
interviste
Bigon: “Questo scudetto non è nemmeno un pezzettino mio, ecco di chi sono i meriti”
Bigon sullo scudetto del Napoli
—"Non è neanche un pezzettino mio questo scudetto, ci mancherebbe, ma è tutto merito dell’attuale dirigenza, Giuntoli per primo, e poi presidente, allenatore e squadra. Sono solo felice di aver fatto parte del percorso del Napoli di De Laurentiis, in questo mi sento ovviamente parte in causa. Chi ha più meriti in questo scudetto? Il club è la parte più importante, perché sia l’allenatore che la squadra senza società non possono fare benissimo, ma è chiaro che senza allenatore e giocatori bravi non si va da nessuna parte. Il club resta la componente più importante, perché se lavora bene è conseguente il successo. È fondamentale instaurare il clima giusto, mettere quella pressione per avere la giusta produttività delle persone. La gestione dello scudetto è difficile, il successo ti cambia, è un nemico pericoloso, quando ottieni vittorie non sei più la persona di prima. Sono pochissimi i casi in cui si riesce a mantenere equilibrio, umiltà e concentrazione. Sarà difficile la gestione di questo scudetto straordinario, perché non è stata una vittoria normale".
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Sulle emozioni nel mondo del calcio
—"È un’incredibile inondazione di emozioni, si sta vivendo questo successo in modo totale. Lo vedo anche in mio figlio Albertino, che ovviamente si chiama come il nonno, e che è tifosissimo del Napoli. Sono stato minacciato di morte da lui se non lo avessi portato allo stadio per la gara con la Salernitana: è stata una giornata meravigliosa anche se non si è conclusa con lo scudetto. È un tifoso sfegatato mio figlio, ha pianto dinanzi alla tv con la maglia di Osimhen addosso quando è finita Udinese-Napoli. La cosa bella di questo scudetto non è solo per i tifosi del Napoli: il titolo vinto dagli azzurri ha fatto vedere a tutti quanto questo sport sia in grado di dare emozioni alla gente. Qualche volta è un aspetto che passa in secondo piano rispetto ai risultati o alle polemiche. Invece i napoletani sono riusciti a mostrare a tutti quanto la felicità può travolgere, la passione pura per il calcio può riavvicinare la gente allo sport e agli stadi. Anche chi non ha passione per il calcio ha notato questa fiumana di gente con gli occhi felici. Noi addetti ai lavori non sempre siamo consci di avere una responsabilità così importante, quella di dover o poter dare gioia alla gente, Questo scudetto ci riconcilia con l’amore per il calcio".
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