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interviste
Il ministro dello sport, Andrea Abodi, continua a tenere il pugno duro sulla questione sicurezza negli stadi e riguardo la criminalità nel tifo organizzato. Ecco le sue parole riportate da Ansa durante la riunione a Catanzaro con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e l'assessore alle Politiche sociali, sport e politiche giovanili, Caterina Capponi.
"Noi pensiamo che non solo gli stadi ma tutti i luoghi dello sport debbano essere luoghi che rappresentino comunque la società decorosamente. Non considero tifosi quelli che decidono di non rispettare le leggi e anche le norme sportive. La logica che ci muove è sempre quella di non voltarsi indietro, non pensare semplicemente che tanto c'è qualcuno che se ne sta occupando - ha aggiunto Abodi - e penso che le società debbano farsi carico di collaborare, perché non le lasceremo certamente sole in quest'opera di selezione, permettemi il gioco di parole, 'selezione selettiva'. Non credo, tuttavia, al giudizio grossolano 'le curve, gli ultrà.... Credo che quelle realtà giovanili vadano conosciute, ascoltate, rispettate nella misura in cui c'è un rispetto reciproco. Quelli che non rispettano le regole escono non solo dalle curve ma anche dallo stadio, dal palazzo dello sport. E club e tesserati non devono avere rapporti né propri, né impropri con soggetti che appartengono ad una categoria che è molto chiara e definita che è quella dei delinquenti. Dopodiché chi sbaglia paga, anche tra i tesserati. Chi ha sbagliato e ha pagato - ha detto ancora il ministro - mi auguro che abbia anche compreso ma tutto questo dobbiamo farlo emergere anche perchè altrimenti rischiamo anche che si emettano giudizi da parte dell'opinione pubblica che sono, secondo me, ingiusti perché non siamo tutti uguali e c'è chi opera in maniera corretta. Mi auguro, anzi sono certo, che anche da parte vostra - ha sostenuto Abodi rivolgendosi ai giornalisti - questo impegno che stiamo portando avanti a livello multidisciplinare e interistituzionale, produrrà gli effetti sperati. Questo perché vogliamo restituire al calcio la gioia del calcio".
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