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Passo indietro dell’UEFA sulla Superlega, Capuano a valanga su Ceferin: “Lasci ad altri più lucidi…”

Ceferin (Getty Images)

Il giornalista Giovanni Capuano, volto noto di Telelombardia a Radio24 ha fatto il punto sulla questione superlega e sul passo indietro dell’UEFA. Ecco un estratto delle sue sensazioni (da sempre molto polemiche verso la posizione anti-Juve...

Alessia Vindice

Il giornalista Giovanni Capuano, volto noto di Telelombardia a Radio24 ha fatto il punto sulla questione superlega e sul passo indietro dell'UEFA. Ecco un estratto delle sue sensazioni (da sempre molto polemiche verso la posizione anti-Juve di Ceferin) pubblicate sulle pagine del portale derbyderbyderby:

Capuano sulle ultime vicende che riguardano la Superlega (e su Ceferin...)

"Il passo indietro della Uefa qualche riflessione la consente. La prima: i legali della Disciplinare non se la sono sentita di firmare provvedimenti di esclusione dei quali avrebbero poi rischiato di rispondere anche personalmente. La seconda: al di là dell'ottimismo professato via comunicato stampa, la Uefa non è un monolite in cui tutti la pensano come Ceferin (e l'accenno al dissenso lo aveva fatto anche Agnelli nell'ultima uscita pubblica). La terza: la sospensione del procedimento apre lo spazio temporale perché si avvii davvero un momento di confronto tra le parti.

E qui si arriva alla conclusione. A quel tavolo non potrà sedersi Aleksander Ceferin, incapace in questi due mesi di uscire dalla logica della 'questione personale' contro l'ex amico Andrea Agnelli. Il presidente Uefa si è messo nelle condizioni da solo di non essere eleggibile per gestire la mediazione politica che dirà cosa potrà sopravvivere dell'idea della Superlega e cosa, invece, dovrà essere cancellato per sempre. Non ci potrà essere spazio per astio e rancore, in gioco c'è il futuro del calcio mondiale.

"Ceferin ne prenda atto a faccia un passo indietro"

Ceferin ne prenda atto e faccia un passo indietro lasciando ad altri il compito di cercare una sintesi, lucida e difficile. Anche perché l'evoluzione di queste settimane dimostra che il numero uno di Nyon è meno legittimato nella sua leadership di quanto non abbia voluto far passare con la virulenza dei suoi attacchi. Non un uomo solo al comando, ma certamente un uomo che ha sottovalutato (forse per rabbia) aspetti fondamentali della vicenda. Un errore da matita blu e un peccato difficilmente scusabile".