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Sterling: “La malattia più importante al momento è il razzismo. Dobbiamo trovare una soluzione”

WOLVERHAMPTON, ENGLAND - DECEMBER 27: Raheem Sterling of Manchester CIty  during the Premier League match between Wolverhampton Wanderers and Manchester City at Molineux on December 27, 2019 in Wolverhampton, United Kingdom. (Photo by Clive Mason/Getty Images)

Raheem Sterling, attaccante del Manchester City ha parlato alla BBC delle proteste legate alla morte di George Floyd negli USA. Parole dure quelle del calciatore inglese, che sente in maniera forte il problema del razzismo come tutti dovremmo...

Mattia Fele

Raheem Sterling, attaccante del Manchester City ha parlato alla BBC delle proteste legate alla morte di George Floyd negli USA. Parole dure quelle del calciatore inglese, che sente in maniera forte il problema del razzismo come tutti dovremmo sentirlo. Negli Stati Uniti le proteste continuano ininterrotte, a volte causando anche scene di una violenza inaudita ed incomprensibile. Appare pazzesco che nel 2020 ancora dobbiamo avere a che fare con questi discorsi, ma è giusto che personalità di spicco come i calciatori, spesso presi a modello soprattutto dalle nuove generazioni, vengano indotti a declamare su argomenti di questa importanza. Stante il fatto che questo nemmeno è un argomento su cui si dovrebbe avere o meno un'opinione: più altro si tratta di un discrimine vero tra civiltà e non-civiltà.

Le parole di Sterling

WOLVERHAMPTON, ENGLAND - DECEMBER 27: Raheem Sterling of Manchester CIty  during the Premier League match between Wolverhampton Wanderers and Manchester City at Molineux on December 27, 2019 in Wolverhampton, United Kingdom. (Photo by Clive Mason/Getty Images)

L'unica malattia al momento è il razzismo. Questa è la cosa più importante ora come ora, perché stiamo parlando di qualcosa che accade da anni. Proprio come la pandemia da Coronavirus, dobbiamo trovare una soluzione per fermare il razzismo. Le persone fanno bene a protestare: vogliono fermare l’ingiustizia che vedono, stanno lottando per la loro causa. Finché le proteste avvengono in modo pacifico e sicuro, senza fare del male a nessuno e senza irrompere nei negozi, è giusto che continuino.

In questo momento, la gente non può sopportare ancora molto. C’è un limite per tutte le comunità, soprattutto per quella nera. È un fenomeno che va avanti da secoli, la gente è stanca e pronta per un cambiamento. Vedo tanti che scrivono sui social media a supporto della causa, ma non basta. Dobbiamo ottenere dei cambiamenti, evidenziando dove servono di più. È una cosa che cercherò di fare sempre di più, per illuminare il dibattito e far sì che anche i miei colleghi pensino a cosa possano dare perché in questo Paese tutti abbiano le stesse possibilità”.