Morto Luis Sepulveda, lo scrittore stroncato dal Coronavirus: la biografia

E' di poche ore fa la notizia della scomparsa dello scrittore Luis Sepulveda, stroncato a 70 anni dopo essere risultato positivo al Coronavirus. Una nuova vittima illustre di questa emergenza, di questa pandemia. Lo scrittore era stato ricoverato a fine febbraio presso l'ospedale di Oviedo. Una decisione arrivata dopo il manifestarsi dei primi sintomi.

Morto Luis Sepulveda: la biografia

Nato in Cile, ma naturalizzato francese, lo scrittore è cresciuto in un ambiente anarchico ispirato dal nonno. Leggeva Cervantes, Salgari e Conrad. Le prime opere risalgono all'ambiente scolastico quando un amico gli chiese di scrivere una storia sulla loro insegnante di storia. Dopo le prime difficoltà, i primi successi come la Borsa di Studio per l'Università di Mosca. Un percorso breve ma intenso in quando venne cacciato dopo pochi mesi per atteggiamenti considerati sconvenienti e per contatti con alcuni dissidenti. Al ritorno si recò anche in Bolivia dove venne arrestato e torturato e liberato solo grazie alle pressioni di Amnesty International. Da quel momento i rapporti con il suo paese divennero sempre più complessi. Continuò il suo operato come giornalista e non si è mai fermato di fronte a nessun ostacolo.

Nel 1979 si stabilì definitivamente in Europa dove cominciò a scrivere numerosi romanzi e portò avanti il suo lavoro da giornalista. Venne in contatto anche con Greenpeace e lavorò su di una loro nave come membro dell'equipaggio. Indimenticabili tutti i suoi lavori letterali in cui annoveriamo Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, Il mondo alla fine del mondo, La frontiera scomparsa, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Incontro d'amore in un paese di guerra, La lampada di Aladino e altri racconti per vincere l'oblio. Favolistica, autobiografia e lotta tra il mese ed il male sono i cardini della sua scrittura.