«Penso che dovremmo cambiare il modo in cui trattiamo le donne nella nostra cultura. È un obbligo, non un'opzione. Sostengo le donne, più di prima, perché sento che meritano più di quanto ricevono ora». Una presa di posizione molto importante, visto che il calciatore egiziano è un vero e proprio idolo in Africa e Asia, continenti con altissime percentuali di musulmani.
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Salah: «Dobbiamo cambiare il modo in cui trattiamo le donne nella nostra cultura»
«Penso che dovremmo cambiare il modo in cui trattiamo le donne nella nostra cultura. È un obbligo, non un’opzione. Sostengo le donne, più di prima, perché sento che meritano più di quanto ricevono...
L'ARRIVO IN EUROPA - L'egiziano, intanto, con il suo Liverpool ha conquistato sul campo la qualificazione alla semifinale di Champions League, dove la formazione di Klopp affronterà il Barcellona di Lionel Messi. In Premier, invece, Salah e comagni stanno lottando punto a punto con il Manchester City per aggiudicarsi il titolo finale, un trofei che nella bacheca del club manca dal 1990. Con il Time ha anche parlato delle difficoltà che ha incontrato quando si è trasferito in Europa per la prima volta, vestendo la maglia del Basilea nel 2012: «La gente ha sempre grandi aspettative su di me. Sono venuto in Svizzera, dall'Egitto, e all'inizio ho sofferto molto a causa della lingua, della cultura. Ora voglio restare a Liverpool per un lungo periodo. Sento l'amore dei tifosi, il loro sostegno, i canti, è qualcosa di speciale».
Champions League: Liverpool tritatutto. Contro il Porto finisce 4-1 Corriere dello Sport.
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