ROMA - Per il posticipo della seconda giornata di Premier League, va in scena al Selhurst Park di Londra Crystal Palace-Liverpool. Gli uomini di Klopp sono chiamati a rispondere a Tottenham, Chelsea e Manchester City (oltre Watford e Bournemouth) a punteggio pieno in classifica e, al tempo stesso, ad allungare sullo United caduto ieri pomeriggio a Brighton & Hove. I Reds partono subito a testa bassa, impadronendosi ben presto di ogni settore nevralgico del campo ed avendo la meglio sugli avversari tanto sul piano tecnico, quanto su quello dell'intensità, della reattività e della velocità nella giocata. Così, dopo cinque minuti, sono già due le palle-gol costruite, una con Salah imbeccato da Mané, l'altra con quest'ultimo involato da Firmino, ma in entrambi i casi la difesa del Crystal Palce si salva, seppur arrancando. Il fuoriclasse egiziano ha altre tre occasionissime fra il 18' ed il 26', ma la freddezza lo tradisce. In mezzo, la "rete" di Mané giustamente annullata dall'arbitro Oliver e la clamorosa traversa colpita da Townsend ad Alisson battuto, la prima, vera ed unica occasione costruita dai padroni di casa in 45 minuti abbondanti di partita. Il fischietto inglese diventato, suo malgrado, particolarmente famoso nel nostro Paese dopo Real Madrid-Juventus, semifinale di ritorno della scorsa Champions League, si rende ancora protagonista con un penalty assegnato a tempo quasi scaduto, fra le proteste generali: nessuna titubanza nel concedere il tiro dagli undici metri per l'ingenuo sgambetto di Sakho ai danni dello stesso Salah. Milner trasforma spiazzando Hennessey e permette al Liverpool di andare al riposo sull'1-0.
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Premier League, Milner-Mané: il Liverpool va
ROMA – Per il posticipo della seconda giornata di Premier League, va in scena al Selhurst Park di Londra Crystal Palace-Liverpool. Gli uomini di Klopp sono chiamati a rispondere a Tottenham, Chelsea e Manchester City (oltre Watford e...
SECONDO TEMPO - Nella ripresa, il Crystal Palace entra in campo con un piglio diverso. Le scorribande iniziali, però, permettono al Liverpool di sfruttare vere e proprie autostrade e al 48' Salah, a tu per tu con Hennessey, non trova lo specchio della porta di pochissimo. Mai domo, il Pallone d'Oro africano in carica recupera il pallone sulla linea dell'out e serve al centro l'accorrente Mané che, di piatto, calcia fuori. I rischi cui si sottopongono non inibiscono gli uomini di Roy Hodgson, trascinati da uno Zaha a tratti incontenibile. Alisson è costretto a superarsi prima su un calcio di punizione dal limite battuto da Milivojevic, poi sul colpo di testa di Benteke, mentre van Aanholt non inquadra l'incrocio di pochissimo. Il Liverpool ha il grande merito di non scomporsi, continuando a costruire trame di gioco gradevoli, seppur a velocità ridotta rispetto alla prima frazione di gioco, mantenendo tuttavia compattezza a centrocampo: al 60', è ancora Salah a sfiorare la rete, con un tiro al volo che, deviato di testa da Schlupp, fa prendere una strana traiettoria al pallone, regalando un brivido gelato alla schiena dei tifosi casalinghi. Klopp richiama Milner in panchina, gettando nella mischia Henderson, Hodgson invece toglie un impalpabile Benteke per Sorloth: ma, là davanti, è ancora Zaha a crearsi da sé un'occasione mastodontica, anche se l'impatto con la sfera non è fortunatissimo, facilitando la presa bassa di Alisson. Al 74', l'episodio che fa calare il sipario sul match: Firmino regala una palla d'oro a Salah che scatta, imprendibile, verso la porta di Hennessey: Wan-Bissaka si immola e spende il fallo che gli costa l'espulsione diretta. Il calcio di punizione dell'egiziano è una pennellata su cui è decisiva la deviazione di Tomkins, poi ci provano, nell'ordine, Keita dalla lunghissima distanza, Mané, ancora Salah (di testa) e Firmino, ma l'estremo difensore gallese è sicuro e tiene in vita i suoi fino al 92', quando lo scatenato esterno senegalese firma il gol del 2-0 che chiude definitivamente l'incontro. Corriere dello Sport.
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