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Vecino: «Inter, serve una reazione»

Vecino: «Inter, serve una reazione»

INVIATO AD APPIANO – Matias Vicino, l’uomo che con il suo gol all’Olimpico contro la Lazio ha dato all’Inter la qualificazione alla Champions, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di domani pomeriggio...

Redazione

INVIATO AD APPIANO - Matias Vicino, l’uomo che con il suo gol all’Olimpico contro la Lazio ha dato all’Inter la qualificazione alla Champions, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di domani pomeriggio contro il Tottenham.

Vecino, avete resettato la testa per essere pronti per il Tottenham?

Quando si perde una partita la cosa migliore è giocare subito. Abbiamo una grande opportunità domani, abbiamo rivisto quello che non andiamo bene contro il Parma e vogliamo fare una bella partita.

Cosa non sta funzionando dal punto di vista caratteriale?

Se avessimo segnato il match sarebbe cambiato, ma non ci siamo riusciti. A Bologna avevamo giocato peggio, ma non avevamo segnato e quando siamo passati in vantaggio tutto è stato più semplice. Contro il Parma quello che ci è mancato il gol.

Perché manca cattiveria all’Inter? Perché l’approccio iniziale è sbagliato?

Non è una questione di approccio. Il primo tempo contro il Torino lo abbiamo fatto bene. Purtroppo ci sono momenti in cui non sappiamo soffrire come squadra: in Italia ci sono tante squadre che si chiudono e ripartono e se non segni diventa difficile. In Europa invece si gioca in modo più aperto e magari per noi le cose andranno meglio.

Domani è una partita decisiva per la stagione dell’Inter?

Non è decisiva, ma è molto importante per il momento che stiamo vivendo. Un risultato positivo domani può darci fiducia e aiutarci ad avere continuità. Per la Champions è importante fare più punti possibile in un girone equilibrato come il nostro.

Qual è il giocatore più temibile del Tottenham?

Eriksen. Ha gol e abilità nell’ultimo passaggio. E’ lui che fa girare la squadra.

Ha rivisto il gol all’Olimpico che ha regalato all’Inter la Champions?

E’ stato un momento molto emozionante, fondamentale per quello che stiamo vivendo. Eravamo sotto e quando ho vinto la palla entrare è stato speciale. Ora cerco di guardare avanti ricordando le cose positive, ma cercando nuove possibilità. Vogliamo vivere un’altra partita come quella dell’Olimpico.

Come sta?

Da gennaio ho avuto problemi fisici, questa pubalgia che mi ha tolto qualcosa. Mi manca la continuità, ma sono tranquillo.

La fame di Champions può fare la differenza?

Sì. Io non ho mai giocato in Champions e non vedo l’ora di giocarla. Per noi può essere positivo.

Cosa dovrà fare l’Inter a centrocampo?

Sarà necessario essere fisicamente forti e molto intensi. Dovremo occupare gli spazi e non dare loro la possibilità di trovare spazi. Dovremo difendere come squadre.

Qual è stata la reazione all’interno dello spogliatoio dopo il sorteggio?

Quando giochi la Champions vuoi vivere serate così. Dipenderà da noi, da come giocheremo, ma in Champions trovi sempre grandi squadre come quelle che affronteremo noi. Siamo pronti per queste grandi sfide.

Cosa manca all’Inter per uscire dalla crisi?

Stiamo cercando la soluzione: ci manca la continuità nei 90’ e la cattiveria negli ultimi metri. Dobbiamo essere più concreti in zona gol, alzare il ritmo e tenerlo alto fino alla fine. Corriere dello Sport.