Inutile nascondersi dietro una parete di ipocrisia: tutti dicono Forza Inter. Tutti tranne quasi nove milioni di juventini e numerosi milanisti per i quali il trasferimento sulla sponda opposta anche solo per convenienza produce eruzioni cutanee e viene comunque catalogata tra le perversioni imperdonabili. C’è chi lo urla in modo innaturale, Forza Inter! (i napoletani) e chi lo sussurra appena nelle redazioni o ai piani alti delle tv a pagamento e dei giornali (Tuttosport e la Stampa giustamente si dissociano) magari vergognandosi un po’: in primo luogo la sportività e il rispetto della grandezza.
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Tutti dicono Forza Inter
Inutile nascondersi dietro una parete di ipocrisia: tutti dicono Forza Inter. Tutti tranne quasi nove milioni di juventini e numerosi milanisti per i quali il trasferimento sulla sponda opposta anche solo per convenienza produce eruzioni cutanee e...
Ineluttabile, alienante, invincibile, disturbante sono gli aggettivi che sottolineano un percorso apparentemente senza ostacoli effettivi. L’aumento del numero degli avversari è direttamente proporzionale alla quantità di successi in serie: in fondo è l’invidiabile destino dei dittatori, degli stracampioni che riaffermando continuamente la loro superiorità finiscono per logorare gli avversari e disperdere gran parte del capitale emotivo dei campionati.
Oggi per la Serie A la Juve di Allegri e Ronaldo è diventata quello che sono stati Ali, Jack Dempsey e Tyson nella boxe, Merckx nel ciclismo, Federer, Nadal e Serena Williams nel tennis, Phelps nel nuoto, Schumacher nella F.1, gli All Blacks nel rugby. Cannibali, certo: divoratori degli altrui obiettivi.
Quaranta punti nelle prime 14 partite sono un raccolto da torneo bulgaro oppure da Ligue-1, da quando il Psg è finito nelle mani dei qatariani. Non a caso, se la Juve dovesse riuscire a battere anche l’Inter stabilirebbe un altro record nazionale.
Ma questa Inter è in grado di soddisfare le fisiologiche aspettative di inseguitrici e inseguitori di sogni al momento impossibili?
Ci si attacca al recente pareggio del Genoa, alle licenze difensive di Bonucci, Cancelo e Alex Sandro, Chiellini non regala quasi mai, all’equazione di Icardi. Oppure - more solito - al tram. Corriere dello Sport.
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