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Serie A Genoa, parla Gunter: «Voglio far parte della storia del club»

Serie A Genoa, parla Gunter: «Voglio far parte della storia del club»

GENOVA – Ai microfoni del Genoa oggi si è presentato Koray Gunter, neo acquisto del Grifone: “Quella che mi ha offerto il Genoa è la mia più grande occasione. Ho trovato un ambiente familiare, tanti giovani con la...

Redazione

GENOVA - Ai microfoni del Genoa oggi si è presentato Koray Gunter, neo acquisto del Grifone: “Quella che mi ha offerto il Genoa è la mia più grande occasione. Ho trovato un ambiente familiare, tanti giovani con la voglia di vincere come ho io. So che devo imparare, ma mi aspetto molto". Il ragazzo spiega le sue caratteristiche: "Sono un difensore centrale, posso giocare a tre o a quattro, anche da laterale destro. Penso di cavarmela bene nell’uno contro uno e ho tecnica per uscire palla al piede. Sarà importante collaborare con i compagni: gli obiettivi personali scivolano in secondo piano. Sono venuto al Genoa per entrare a fare parte della sua storia, che mi mette i brividi, nell’anno del 125° anno dalla fondazione. Sono orgoglioso di ciò”.

HA CONOSCIUTO BALLARDINI - La prima impressione che il 23enne turco ha avuto del tecnico rossoblu è stata molto buona: “Mi ha colpito come mister Ballardini si stia prendendo cura di noi, dà indicazioni molto chiare. Spero di parlare presto la lingua". Sugli inizi di carriera: "Ho iniziato a giocare a calcio a cinque anni, seguendo le orme di mio fratello. E’ stata dura andare via dalla famiglia a 12 anni, quando entrai nell’academy del Borussia Dortmund. Diventare un calciatore è stato un sogno che ho realizzato, ne è valsa la pena fare quei sacrifici”. Oltre che da Jurgen Klopp al Borussia Dortmund, il difensore al Galatasaray è stato allenato prima da Mancini e poi da Prandelli: “Ognuno con il suo stile, tutti mi hanno dato qualcosa di importante. Klopp ha speso tempo e parole per me, cambiando il mio modo di giocare. Credeva nelle mie qualità, ma ero troppo giovane. E’ stato lui ad aprirmi le porte dei professionisti”. Corriere dello Sport.