Gary Medel al Bologna lo manda Roberto Mancini, che ne avrebbe parlato anche con Sinisa Mihajlovic dopo averlo allenato all’Inter. Ora, come diceva Giovanni Trapattoni, “Mai dire gatto prima che sia nel sacco”, nel senso che quella di Medel è un’operazione che Walter Sabatini deve ancora ufficializzare, anche se a Casteldebole ostentano ottimismo e c’è chi sussurra che manchino davvero solo dettagli in particolare alcuni passaggi per accontentare il Besiktas, cui andranno due milioni di euro. Medel firmerà un triennale, e dovrebbe arrivare a Bologna tra lunedì e martedì per svolgere le visite mediche. Medel come Mihajlovic Il ruolo di Medel è quello di centrale davanti alla difesa ma in questi anni più di una volta è stato impiegato anche come difensore centrale. Per un motivo: a differenza di chi ritiene che sia bravo soprattutto sul piano del temperamento, più di una volta lo stesso Mancini ha sottolineato come Medel abbia anche qualità tecniche importanti, che sa evidenziare nella costruzione bassa del gioco. Poi per quanto riguarda quello che è il suo atteggiamento, Medel è un libro aperto: ha grande personalità e carisma, è un punto di riferimento per tutti sia in campo che negli spogliatoi. Ed è proprio per questo motivo che Mihajlovic ha informato sia Sabatini che Bigon che Medel è un obiettivo che il Bologna per niente al mondo può e deve farsi sfuggire, dopo il passaggio di Erick Pulgar alla Fiorentina. Mihajlovic, lacrime in conferenza: quanto affetto dai tifosi Corriere dello Sport.
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Medel al Bologna, è fatta: al Besiktas due milioni
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