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La Lazio blinda Milinkovic: pronto il rinnovo

La Lazio blinda Milinkovic: pronto il rinnovo

ROMA – Dimenticatevi di lui, di Milinkovic, voi che lo vorreste, voi che ci provereste fino all’ultimo. Non si vende, non si tocca, non si muove. Era così prima di Marassi, è così dopo la notte splendente di...

Redazione

ROMA - Dimenticatevi di lui, di Milinkovic, voi che lo vorreste, voi che ci provereste fino all’ultimo. Non si vende, non si tocca, non si muove. Era così prima di Marassi, è così dopo la notte splendente di Genova. Siamo al 27 agosto, manca meno di una settimana al gong del mercato. Per carità, mai dire mai in tempi di trattative.Cirocentenario: Immobile squillo azzurroSimone Inzaghi: "Obiettivo Champions. Derby? Sappiamo quanto vale"Le offerte indecenti possono sempre arrivare, ma Lotito non è disposto ad ascoltarle, è questo che conta. Lo stesso ha fatto l’anno scorso, quando il Milan di Leonardo bussò alla porta del presidente, mancavano pochi giorni al gong del 17 agosto, trovò la porta sprangata. Dimenticatevi Milinkovic, l’antifona l’ha fatta capire il diesse Tare prima del match con la Samp, parlando a Sky: «Se rimane al 100%? Sì, penso di sì». Il pensiero non è una certezza assoluta, ma può valere come conferma, come assicurazione sulla permanenza del Sergente. Ci sono tanti indizi che lo fanno pensare. 1) Il Milinkovic stellare di Marassi fa ben sperare per la Champions, non può partire proprio ora. 2) La Lazio non ha bisogno di vendere per tirare a campare. 3) Non è facile sostituirlo in poco tempo. Tare, ecco il quarto motivo, a Genova ha parlato anche di mercato annunciandolo chiuso per la Lazio: «Siamo una squadra solida. C’erano delle necessità, abbiamo fatto un mercato intelligente. Se manca ancora qualcosa? No». Il rinnovo di Caicedo (firma attesa a giorni), stando a quando detto dal diesse, dovrebbe chiudere le porte all’acquisto (last minute) del terzo centravanti. Milinkovic, la mossa Milinkovic resta, si dice dall’inizio di agosto, da quando ha chiuso il mercato inglese, da quando il Sergente ha rinnovato il suo amore per la Lazio. «Ho un contratto e qui non mi manca nulla», ha detto il 13 agosto. E qualche giorno dopo è stato ancora più amorevole: «Non ho mai detto di voler andare via dalla Lazio, mi trovo bene. Non ho neanche mai parlato di un possibile trasferimento al Manchester United, non avverto nemmeno il peso della situazione. So che c’è tempo per un trasferimento, se qualcosa deve succedere succederà. Ma finora non c’è nulla e con la maglia della Lazio mi aspettano nuovi impegni». Lo aspettano nuovi impegni, i primi li ha onorati al meglio. Lo aspetta un nuovo contratto, se le indiscrezioni troveranno conferma. Il suo manager Kezman si trova a Roma da giorni, ha accompagnato Strahinja Pavlovic, il baby difensore scelto dalla Lazio per il futuro. Kezman ha parlato con Tare, hanno affrontato vari temi. Il manager serbo ha fatto il giro dell’Europa tra luglio e agosto. Si è fermato a Londra per giorni, è successo quando il Manchester United si preparava a sferrare l’assalto a Sergej (poi fallito per il mancato trasferimento di Pogba al Real Madrid). Kezman è stato anche in Cina, è rientrato in Serbia senza raccogliere offerte per il suo gioiello. Alla Lazio non ha portato proposte neppure in questi giorni. Si vocifera, tra varie smentite, che l’Inter possa acquistare un centrocampista in più. Il Paris Saint-Germain è alle prese con il caso Neymar, deve provare a venderlo e punta all’ultimo colpo. Milinkovic resta nei sogni di alcuni club, sono destinati a restare proibiti. Inzaghi: "Vogliamo migliorare, vogliamo la Champions" Il premio per Milinkovic La presenza di Kezman a Roma può essere utile per gettare le basi del futuro. La Lazio, a fine mercato, può riconoscere al Sergente un nuovo accordo. E’ in scadenza nel 2023, non è detto che venga allungata, ma c’è l’intenzione di adeguarne lo stipendio. Milinkovic ha rinnovato un anno fa, guadagna 3 milioni più bonus, solo Immobile ha un ingaggio maggiore (la base fissa è leggermente superiore). Un ritocchino permetterebbe a Sergej di strappare un premio di riconoscenza, non di consolazione per la mancata partenza. La Lazio e Milinkovic vanno d’amore e d’accordo, si rispettano, hanno un rapporto specchiato, non si fanno mai i dispetti, si scambiano i regali e le promesse Champions. Milinkovic in azione con la maglia della Lazio Cds